Malaga, corsa contro il tempo per salvare Julen. Il bimbo è caduto nel pozzo due giorni fa

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(Foto: Ansa)

Le operazioni proseguono da 40 ore ma le condizioni del bambino non sono chiare. La telecamera introdotta per vederlo non è riuscita a raggiungerlo e si scava un tunnel parallelo. I genitori hanno perso un altro figlio di 3 anni nel 2017 per un malore improvviso

Continua in Spagna la corsa contro il tempo per salvare Julen, il bambino di due anni e mezzo che, il 13 gennaio, è caduto in un pozzo profondo 110 metri e largo 25 centimetri mentre giocava nella proprietà di un familiare nella Sierra di Totalan, vicino a Malaga. Ormai le ricerche proseguono senza sosta da oltre 40 ore ma le condizioni del bimbo purtroppo non sono chiare: secondo alcune testimonianze, inizialmente si sentiva un pianto flebile provenire dalla cavità, ma poi è cessato. Alle operazioni assistono anche i genitori del piccolo, che nel 2017 hanno già perso un altro figlio dell’età di tre anni. La vicenda ricorda quella avvenuta in Italia, a Vermicino, al piccolo Alfredino Rampi, morto nel 1981 in un incidente analogo (GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI).

Le operazioni di soccorso

I soccorritori hanno lavorato tutta la notte cercando di estrarre terra dal pozzo, ma la telecamera introdotta per visualizzare il bambino ha trovato un intoppo di materiale a circa 73 metri di profondità. Per il salvataggio, si procede non solo con l'aspirazione del terriccio, ma anche cercando di rafforzare le pareti di perforazione, in modo da proteggerle da possibili frane, e con uno scavo a cielo aperto sull'altro lato della montagna. I tecnici hanno iniziato anche a scavare un tunnel orizzontale per accedere al condotto dov'è precipitato Julen, come confermato dal viceprefetto di Malaga, Marta Gamez. "Da questa mattina alle 7 si sta lavorando per scavare un foro laterale e orizzontale, della lunghezza fra 50 e 80 metri, che arrivi all'altezza del pozzo dove crediamo sia Julen - ha spiegato la Gamez ai media - È il metodo più sicuro". Il viceprefetto ha evidenziato che ci sono tre fattori che condizionano le operazioni di salvataggio: la sicurezza del bambino, la necessità di impiegare il minore tempo possibile per localizzarlo e la difficile orografia del territorio, che complica i lavori. 

Nel 2017 la morte del primo figlio

I genitori di Julen hanno già vissuto un dramma nel 2017, quando morì il loro figlio di tre anni, Olivier. Il bambino fu colto da "morte improvvisa", forse un infarto, mentre passeggiava su una spiaggia con il papà e la mamma. Julen è oggi il loro unico figlio.

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