Gilet gialli, scontri nella Parigi blindata: 118 feriti. Tolto il blocco a Ventimiglia

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Gilet gialli alla frontiera di Ventimiglia (Foto: Getty Images)

Le forze dell’ordine hanno identificato più di 1300 persone e per 974 è scattato il fermo: alcuni avevano materiale pericoloso come armi e molotov. Il movimento aveva promesso che quello di oggi sarebbe stato "l'assalto finale" alla politica di Macron

Ancora scontri, lacrimogeni e tensioni in Francia (FOTO). È il quarto sabato di tensione a Parigi e in tutto il Paese, dove oggi i gilet gialli (CHI SONO) sono scesi di nuovo in piazza per quello che avevano promesso essere "l'assalto finale" alla politica di Emmanuel Macron. Nel bilancio tracciato dal ministro dell'Interno Christophe Castaner le cifre parlano di 118 feriti, tra cui 17 poliziotti o gendarmi, 1.385 persone identificate e 974 in stato di fermo. I manifestanti sono stati 125mila in tutta la Francia, 10mila dei quali a Parigi. Il ministro parla di "situazione sotto controllo" dopo lo sgombero completo degli Champs Elysees, ma la tensione resta alta a place de la Republique, dove continuano gli scontri. Gruppi di giovani fanno esplodere petardi, lanciando oggetti contro la polizia, che risponde con i gas lacrimogeni. Un elicottero con un faro illumina la piazza volando a bassa quota. "Gli incidenti sono stati opera di casseur", ha detto Castaner. "Decine di cortei, a Parigi e in provincia, si sono svolti senza incidenti". La portavoce della polizia, Camille Chaize, ha detto che ad alcune delle persone perquisite, e poi fermate, sono state sequestrate "armi, bottiglie molotov e spranghe di ferro". Intanto, è stato tolto dopo poche ore il blocco creato da alcuni gilet gialli alla frontiera franco-italiana di Ventimiglia: dopo aver intonato la Marsigliese e l'Inno di Mameli i manifestanti si sono allontanati.

La capitale deserta e i primi incidenti

In giornata, vicino agli Champs Elysees è salita la tensione, con alcuni manifestanti che hanno saccheggiato un negozio di abbigliamento e una brasserie, lanciando poi sassi in direzione di un centro commerciale. Si sono erette le prime barricate e un cassonetto è stato incendiato. La polizia ha risposto con i gas lacrimogeni. Nelle prime file dei casseur, alcuni manifestanti fanno il gesto della "quenelle", il gesto varato dal controverso comico Dieudonné e ispirato al saluto nazista. Scontri si sono registrati anche alla Bastiglia, vicino all'Arco di Trionfo e nella zona dell'Opera. I blindati della polizia sono stati schierati dall'alba: dall'Arco di Trionfo, dove si sono radunati i manifestanti, alla Concorde, dall'Assemblea nazionale alla Bastiglia, sono 8mila agenti in assetto antisommossa, un numero senza precedenti. Per la manifestazione Parigi si è svuotata: nessuna automobile, vuoti i parcheggi, vetrine nascoste da lastre protettive. In mattinata la polizia ha fermato e perquisito molti manifestanti in arrivo: gli slogan sono quelli delle manifestazioni precedenti, il più gettonato è "Macron dimettiti".

La bandiera delle tre rivoluzioni

Questa mattina, parecchie centinaia di gilet gialli che non hanno accettato di abbandonare il materiale non consentito dalla polizia sugli Champs Elysées (maschere, bottiglie, zaini, ecc.) sono stati fermati intorno alla Porte Maillot. I gilet gialli hanno quindi agitato un grande tricolore blu-bianco-rosso con scritte tre date, 1789 (Rivoluzione francese), 1968 (rivolta del maggio francese) e 2018. Inoltre, sempre alla Porte Maillot, i gilet gialli si sono ripetutamente inginocchiati con le mani sulla testa per ricordare l'episodio degli studenti di Mantes-la-Jolie costretti due giorni fa in quella posizione dalla polizia che li aveva fermati.

Gilet gialli sulla tangenziale

Centinaia di gilet gialli hanno anche tentato di bloccare il peripherique, la tangenziale attorno a Parigi, all'altezza della Porte Maillot. La circolazione delle auto è stata bloccata per qualche minuto, poi uno squadrone di celerini è intervenuto e ha sbloccato la grande arteria a quattro corsie. C'è stata tensione con i manifestanti al momento dello sgombero ma non si sono avuti contatti. I gilet gialli hanno alzato le mani in un messaggio simbolicamente pacifico verso i poliziotti e hanno indietreggiato sul terrapieno.

I fermati avevano armi e spranghe

L'ondata di fermi "preventivi" è scattata dopo controlli di identità e perquisizioni, effettuati nelle stazioni ferroviarie e vicino ai luoghi dove in passato si sono registrati assembramenti, su persone che stavano arrivando a Parigi dalla provincia, secondo quanto riferito dalla Prefettura. I fermati sono stati trovati in possesso di oggetti come armi, spranghe, e martelli. 

Tolto il blocco a Ventimiglia

Nel frattempo, si è risolta la situazione alla frontiera franco-italiana di Ventimiglia dove alcuni gilet gialli avevano bloccato il passaggio di tutti i mezzi in entrata e in uscita dal territorio italiano. I circa 200 manifestanti hanno intonato la Marsigliese poi hanno "salutato" le forze dell'ordine italiane cantando l'inno di Mameli col pugno alzato e Bella ciao. Dopo aver improvvisato un "trenino", sono risaliti sui propri scooter e si sono allontanati. Secondo indiscrezioni si sono diretti verso La Turbie. Secondo quanto appreso, i gilet gialli erano partiti questa mattina dal municipio di Menton, arrivando fino alla frontiera franco-italiana di Ponte san Luigi. Non trovando nessun "collega" italiano, hanno quindi deciso di sconfinare in Italia, dalla frontiera autostradale dell'A10, in una manifestazione non autorizzata.

Scontri anche a Bruxelles

La situazione si è fatta tesa anche a Bruxelles, dove si sono verificati scontri fra polizia e gilet gialli. Lo ha riferito l'agenzia Belga precisando che alcuni manifestanti hanno forzato il cordone di polizia lanciando bottiglie e un cartello stradale a Rue Montoyer. Le forze dell'ordine hanno risposto con i lacrimogeni e hanno fermato alcune decine di manifestanti. In piazza ci sarebbero almeno 500 persone. Nel frattempo, anche l'Olanda è stata interessata oggi dalle manifestazione dei gilet gialli. Cortei pacifici hanno attraversato le principali città del Paese da Amsterdam, a Rotterdam e l'Aja. Almeno 200 persone sono scese in piazza nella città portuale olandese. L'organizzatore della manifestazione Jan Dijkgraaf ha chiesto ai dimostranti di rimanere pacifici e di fare in modo che oggi sia una "bella giornata". Secondo l'Ap due persone sarebbero state fermate.

Ieri sera l’incontro dei “gilet liberi” con il premier francese

Intanto ieri sera si è svolto a palazzo Matignon l'incontro fra il premier francese, Edouard Philippe, e i rappresentanti dei "Gilet gialli liberi", gruppo favorevole al dialogo. "Siamo stati ascoltati - ha detto uno dei portavoce, Christophe Chalencon - Philippe sarà il nostro messaggero presso il presidente della Repubblica, con lui non dovevamo negoziare nulla. Spero che Macron parlerà ai francesi come un padre di famiglia". Jacline Mouraud, una delle iniziatrici del movimento, anche lei presente all'incontro, ha parlato di "discussione molto interessante e molto costruttiva", in cui Philippe ha riconosciuto degli "errori".

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