Caso Regeni, la Procura di Roma indaga cinque ufficiali egiziani

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La decisione, già presa da qualche giorno, è stata ufficializzata. Il procuratore capo Pignatone e il sostituto Colaiocco contestano il reato di concorso in sequestro di persona. Si tratta di appartenenti a servizi segreti e polizia investigativa del Cairo

La Procura di Roma ha ufficialmente iscritto cinque persone nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta sulla scomparsa, sulle torture e sulla morte di Giulio Regeni. Si tratta di ufficiali appartenenti al dipartimento di Sicurezza nazionale (servizi segreti civili) e all'ufficio dell'investigazione giudiziaria del Cairo (polizia investigativa). Nei loro confronti il procuratore capo Giuseppe Pignatone e il sostituto Sergio Colaiocco contestano il reato di concorso in sequestro di persona. Il ruolo dei cinque era stato accertato un anno fa nell'informativa di Ros e Sco.

Le indagini sugli 007

L’intenzione di iscrivere nel registro degli indagati gli 007 egiziani (inizialmente si era parlato di 7 persone), era stata espressa qualche giorno fa dalla Procura. Il loro coinvolgimento è stato appurato anche dall'analisi dei tabulati telefonici da cui risulta che il giovane ricercatore italiano era pedinato e controllato almeno fino al 25 gennaio del 2016, giorno della sua scomparsa. Dopo che la notizia era trapelata, il Cairo aveva respinto la decisione dei pm italiani, analogamente a quanto già fatto nel dicembre 2017. Gli inquirenti egiziani infatti sostengono che l’attività di sorveglianza degli agenti rientri nei loro compiti, oltre al fatto che in Egitto non esiste un “registro degli indagati”.

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