Morte Regeni, dagli inquirenti egiziani nuovi elementi probatori

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La mamma di Giulio Regeni con uno striscione in cui chiede la verità sulla morte del figlio (Ansa)
Regeni_Ansa

Incontro al Cairo tra il procuratore capo di Roma e il team investigativo egiziano per fare il punto sulle indagini sulla morte del ricercatore italiano. "I magistrati - spiega un comunicato - hanno proceduto a un'approfondita disamina delle novità investigative"

Nuovi elementi probatori sono stati consegnati dal team investigativo egiziano che lavora alle indagini sulla morte di Giulio Regeni. Il giovane ricercatore friulano era scomparso la notte del 25 gennaio a il Cairo ed è stato ritrovato senza vita il 3 febbraio, con evidenti segni di torture, ai margini dell'autostrada alla periferia della capitale egiziana. Questi nuovi elementi sono stati messi a disposizione del procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, e del pm Sergio Colaiocco nel corso di un incontro che si è svolto al Cairo con il procuratore della Repubblica Araba Egitto, Nabel Sadek. Lo si apprende da una nota congiunta diffusa al termine della riunione.

La disamina dei nuovi elementi

"Nel corso dell'incontro - secondo quanto riferisce il comunicato - i magistrati hanno proceduto a una approfondita disamina delle novità investigative che i due uffici si sono scambiati". Vi è stato, inoltre, "un aggiornamento sullo stato di avanzamento dei lavori della società incaricata del recupero dei video della metropolitana del Cairo. I magistrati italiani hanno illustrato "una articolata e attenta ricostruzione dei fatti - prosegue la nota - effettuata dalla polizia giudiziaria italiana sulla base degli atti fin qui consegnati dall'Egitto in via rogatoriale, da ultimo in data 14 agosto scorso. La procura Generale Egiziana ha ricevuto una copia dell'informativa e proseguirà, quindi, le indagini sulla base delle ipotesi investigative formulate dai due uffici".

L'incontro

L'incontro tra le Procure per fare il punto sulle indagini legate all'omicidio di Giulio Regeni - il primo dopo quelli di maggio - era stato annunciato dal ministro degli Interni, Marco Minniti, nel corso di un faccia a faccia al Cairo, lo scorso 17 dicembre, con il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi. Nei giorni scorsi atti dell'inchiesta sono stati consegnati dalle autorità egiziane, tramite l'ambasciatore italiano, al legale della famiglia Regeni.

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