Gilet gialli, minacce di morte dopo apertura al dialogo. Riunione d'emergenza all'Eliseo

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Proteste dei gilet gialli a Parigi (Ansa)

Le “colombe” del movimento denunciano di aver ricevuto minacce dopo l’offerta di iniziare un negoziato. Jacline Mouraud: “Situazione sfuggita di mano, dimissioni esecutivo unica via possibile". Salta incontro a palazzo Matignon e il presidente convoca summit d'emergenza

La protesta dei gilet gialli in Francia (CHI SONO) prosegue tra scontri in piazza e aperture al dialogo, minacce di morte e richieste di dimissioni del governo. E mentre il presidente Emmanuel Macron ha rinviato la visita ufficiale in Serbia che era in programma per mercoledì e giovedì, è saltato l'incontro a palazzo Matignon. I rappresentanti dei "gilet gialli liberi" si erano detti disposti a trattare con il governo per "un'uscita dalla crisi", ma hanno spiegato che per "ragioni di sicurezza" non ci saranno. Nelle ultime ore, infatti, si è creata una frattura tra le due anime del movimento che protesta contro il caro-carburante: da una parte le “colombe”, che hanno proposto al governo di negoziare, dall’altra i “falchi”. I "gilet gialli liberi", i dimostranti moderati, hanno rivelato ai media francesi di aver ricevuto decine di minacce di morte dopo la loro offerta all’esecutivo di iniziare un dialogo. Intanto, è stata convocata all'Eliseo una riunione d'emergenza alla quale partecipano, attorno al presidente Macron, diversi ministri. Fra questi anche Bruno Le Maire, responsabile dell'Economia, rientrato in fretta e furia da Bruxelles.

"Unica via d'uscita è che il governo si dimetta"

"A questo punto l'unica via d'uscita per calmare le acque è che il governo si dimetta", ha detto una portavoce dei moderati, Jacline Mouraud, intervistata dall'Ansa a Parigi. Quello che sta accadendo "è allucinante. Il movimento iniziato pacificamente sta sfuggendo a ogni logica e ragionevolezza. Non so come riusciremo a uscire da questo marasma", ha aggiunto. E si è detta "agghiacciata" dalle distruzioni di sabato a Parigi. Secondo Mouraud, il cui video divenne virale sui social e fu una delle scintille della protesta, questi gilet gialli sono "una specie di ragazzini anarchici, manipolati" non vogliono trovare "alcuna soluzione" ma soltanto "fare casino”. E proprio contro i violenti, il presidente Macron ha promesso il “pugno duro”.

Le minacce di morte nel movimento

Jacline Mouraud ha spiegato che i moderati “ricevono telefonate in piena notte, minacce come 'sappiamo dove abiti, non ne hai più per molto'. Altri si sono sentiti minacciare i figli". Mouraud punta il dito contro “altri gilet gialli” e afferma di aver già presentato sei denunce alla gendarmeria dopo essere stata minacciata in seguito all'offerta di dialogo pubblicata su Le Journal du Dimanche. “È chiaro che questa gente non vuole alcuna soluzione al conflitto, vogliono solo fare casino. Un gruppo impone la sua piccola dittatura e tutti gli altri obbediscono. Non esiste che io protegga dei ragazzini irresponsabili che vogliono andare ancora una volta a sfasciare tutto a Parigi".

Saltato l'incontro

Jacline Mouraud era una dei portavoce del movimento dei gilet gialli chiamata a negoziare a Parigi con il primo ministro, Edouard Philippe, su invito del presidente Emmanuel Macron. Prima che l'incontro saltasse, Mouraud aveva detto di "non essere sicura di poter confermare la riunione prevista per domani". "Siamo talmente minacciati" dalle frange più radicali del movimento "che ormai non possiamo nemmeno più muoverci di casa se non vogliamo rischiare per la nostra incolumità", aveva spiegato. E ancora: "L'unica possibilità per confermare l'incontro potrebbe essere che il governo annunci, già oggi, lo stop all'innalzamento delle accise sul carburante e garantisca la sicurezza del viaggio dalle nostre rispettive abitazioni fino alla sede del governo a Parigi". I portavoce, enll'incontro saltato, avrebbero voluto offrire al governo "un'uscita dalla crisi". Le richieste "immediate e senza condizioni" sarebbero state: "Blocco dell'aumento delle tasse sui carburanti e annullamento della sovrattassa sulla revisione obbligatoria dei veicoli”.

Gli scontri di sabato

Intanto Macron, tornato dal G20 in Argentina, ieri ha visitato la zona dell'Arco di Trionfo per rendersi conto dei danni prima di un vertice per fare il punto sulla situazione. È stato studiato un piano per l’avvio dello stato d’emergenza e il presidente ha promesso linea dura contro i violenti. Il comune di Parigi stima tra i 3 e i 4 milioni di euro l'ammontare delle devastazioni dei casseurs: una cifra di 3 o 4 volte superiore ai danni per circa un milione di euro causati nella protesta del sabato precedente. E dopo questo sabato nero, il terzo consecutivo di protesta, per gli scontri dei 1 dicembre il bilancio aggiornato è di 412 fermati e 133 feriti. Una donna di 80 anni è morta in ospedale: secondo le ricostruzioni, sarebbe stata colpita al volto da "elementi" di una granata lacrimogena mentre stava chiudendo le persiane del suo appartamento a Marsiglia. Si aggiunge a un automobilista morto in un tamponamento provocato da un blocco stradale dei manifestanti su una strada provinciale: era la terza vittima dall'inizio della protesta. E le iniziative continuano: sono segnalati blocchi di strade, auto-pedaggi e depositi petroliferi in diversi dipartimenti francesi. A questi disagi si aggiungono le proteste degli studenti in rivolta contro la riforma dell'Istruzione e in solidarietà con le casacche gialle in circa un centinaio di scuole del Paese.

72% dei francesi sostiene ancora movimento, ma no violenze

Un sondaggio Harris Interactiv, per la radio RTL e per la tv M6, ha svelato che il 72% dei francesi sostiene ancora il movimento dei gilet gialli dopo il terzo sabato di manifestazioni. La cifra è simile a quella registrata alla prima giornata di mobilitazione, il 17 novembre. Però più di 8 intervistati su 10 disapprovano il ricorso alla violenza e per il 90% il governo non si è mostrato all'altezza.

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