Per Robert Bowers, il 46enne che sabato ha ucciso 11 persone, sono stati presentati 29 capi d'accusa: "Per ora l'indagine è per 'crimine d'odio' e non per 'terrorismo interno'". Critiche contro Trump e i repubblicani, accusati di alimentare l’estremismo di destra
"Gli ebrei stanno commettendo un genocidio: devono morire tutti". Sono queste le parole che, secondo i documenti depositati dalle autorità, ha pronunciato il 46enne Robert Bowers mentre era ancora nella sinagoga. L'uomo è stato incriminato e rischia la pena di morte per quello che è l’attacco più sanguinoso della storia della comunità ebraica Usa: ieri ha aperto il fuoco nella sinagoga "The Tree of Life" in Squirrel Hill, a Pittsburgh, uccidendo 11 persone (8 uomini e 3 donne) e ferendone sei (GALLERY - PRECEDENTI). Nei confronti del 46enne sono stati presentati 29 capi d'accusa, tra cui quello di crimine d'odio. "Per ora l'indagine è per 'crimine d'odio' e non per 'terrorismo interno'", ha spiegato il procuratore generale per la Pennsylvania occidentale, Scott Brady. Intanto, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è finito nel mirino delle critiche perché accusato, riporta il Washington Post, di aver fomentato l'estremismo di destra che è una minaccia alla sicurezza nazionale. Sono intanto stati divulgati i dati delle 11 vittime della sparatoria nella sinagoga di Pittsburgh: hanno fra i 54 e i 97 anni, sono otto uomini e tre donne, fra i quali un coppia marito e moglie e dei fratelli.
Sessions: crimini ripugnanti
A parlare di pena di morte per Bowers è stato ieri il ministro della Giustizia americano, Jeff Session: ''Tutti gli americani hanno il diritto di frequentare in sicurezza i loro luoghi di culto. Oggi 11 persone innocenti sono state uccise durante un servizio religioso e diversi agenti sono stati feriti. Questi presunti crimini sono riprovevoli e completamente ripugnanti rispetto ai valori di questo Paese''. Già ieri, anche Trump aveva detto: "Dovremmo rafforzare le nostre leggi sulla pena di morte”.
Le critiche contro Trump
Gli attacchi a Trump e ai repubblicani arrivano da diversi fronti e dopo giornate di difficili che hanno visto l'uccisione di due afroamericani in Kentucky, 13 pacchi bomba inviati a esponenti democratici e la sparatoria di Pittsburgh. Eventi legati da un comune denominatore: avere come target specifici gruppi basati sulla razza, la religione o la politica. Trump ha condannato gli incidenti ma, secondo i critici, le sue parole non sono abbastanza. ''Le numerose dichiarazioni che rilascia, il fatto che si definisce un nazionalista, e i cori di minacce contro George Soros ai suoi comizi: è tutto collegato'', ha osservato Cecilia Wang, vice direttore dell'American Civil Liberties Union.
Chi è il killer di Pittsburgh
Il 46enne Robert Bowers si trova ancora in ospedale e lunedì comparirà per la prima volta in tribunale. L'uomo è un estremista di destra, apertamente antisemita, critico del “globalista” Donald Trump e convinto che gli ebrei aiutino le carovane di immigrati illegali in sud America. Assiduo frequentatore di Gab.com, social media popolare fra gli alt-right, nel suo profilo ha pubblicato molti attacchi contro gli ebrei: da gennaio in poi ha postato 627 messaggi, fra i quali anche le accuse a Trump: ''È un globalista, non un nazionalista'' ed è controllato dagli ebrei. Un tema, quello della presunta influenza ebraica sul governo americano, che ha cavalcato più volte, anche pubblicando una vignetta con la frase usata spesso dai suprematisti bianchi, ovvero ''i sionisti occupano il governo''. Fra i suoi ripetuti attacchi, Bowers aveva nel mirino l'Hebrew Immigrant Aid Society, una delle organizzazioni che lavorano con il governo americano per il reinsediamento dei rifugiati nelle comunità americane. ''All'Hias piace portare invasori che uccidono la nostra gente. Non posso stare seduto a guardare la mia gente venire massacrata. Vado'', ha scritto prima di aprire il fuoco nella sinagoga “Tree of Life”.