Juncker nel discorso sullo Stato dell'Unione: "L'Ue resti tollerante"

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(Foto: Getty Images)

Durante l'intervento alla Plenaria di Strasburgo, il presidente della Commissione europea ha detto: "Dobbiamo costruire un'Ue più forte e più unita. Ma non siamo una fortezza". Poi ha aggiunto: "Rafforzeremo la guardia costiera di frontiera"


"Ogni volta che l'Europa parla con una sola voce riesce ad imporsi sugli altri, deve agire come un fronte compatto: lo abbiamo dimostrato quando abbiamo difeso l'accordo di Parigi" sul clima. Il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker ha tenuto un lungo discorso sullo Stato dell'Unione alla Plenaria a Strasburgo. Secondo il numero uno della Commissione, è necessario rispettare di più l'Ue, “non sporchiamo la sua immagine, cerchiamo di difenderla. Vorrei che si dicesse 'no' al nazionalismo malsano, sì al patriottismo illuminato. Il patriottismo è una virtù, il nazionalismo incontrollato è un veleno che schiaccia, che detesta gli altri e cerca di distruggerli". Nel suo intervento spazio anche ai temi di immigrazione, sicurezza, Brexit, solidarietà e l'Articolo 7 (SU COSA SI VOTA).

"Dobbiamo costruire Ue più forte e più unita"

Juncker ha ammonito: "Le sfide esterne si moltiplicano, non possiamo mollare la presa per costruire un'Europa più unita e più forte”. Poi ha aggiunto che “gli allargamenti per me restano un successo, abbiamo conciliato geografia e storia, ma restano sforzi da fare. Dobbiamo definire in modo definitivo l'adesione dei Paesi dei Balcani occidentali altrimenti gli altri si assumeranno compito di dare forma ai nostri vicini".

"Restare un continente di apertura e tolleranza"

Sul fronte immigrazione, il presidente della Commissione europea è stato chiaro: "L'Europa deve restare un continente di apertura e tolleranza, non sarà mai una fortezza in un mondo che soffre, non sarà mai un'isola, resterà multilaterale, il pianeta non appartiene a pochi". Sui migranti, aggiunge Juncker, "i nostri sforzi hanno portato a dei risultati con meno profughi lungo la rotta del Mediterraneo centrale, tuttavia gli Stati membri non hanno ancora trovato un rapporto giusto fra la responsabilità dei singoli Paesi e la necessaria solidarietà, che deve essere dimostrata se vogliono mantenere lo spazio Schengen senza confini. Resto contrario - afferma - alle frontiere interne, laddove sono state create devono essere eliminate".

"Rafforzeremo la guardia costiera di frontiera"

Apertura sì, ma controllata. È questo il messaggio che ha voluto lanciare Juncker alla Plenaria: "Oggi propongo un rafforzamento della guardia costiera e di frontiera europea fino a 10 mila unità da qui al 2020 e un'agenzia europea per l'asilo. Non possiamo continuare a bisticciare per trovare soluzioni ad hoc ogni volta che arriva una nuova nave. La solidarietà temporanea - prosegue - non è sufficiente, quel che ci serve è una solidarietà duratura oggi e per sempre". Juncker ha proposto anche di migliorare l'efficacia delle procedure di rimpatrio, aggiornando la direttiva dell'Ue. Sempre sul tema sicurezza, ha poi aggiunto: "I cittadini europei si aspettano che l'Unione li protegga, per questo propongo nuove norme per lottare contro la propaganda terroristica", anche sul web. Il presidente ha confermato, inoltre, che l'esecutivo comunitario "propone che i compiti della Procura europea possano essere estesi alla lotta al terrorismo". E ha annunciato "nuovi provvedimenti per lottare contro il riciclaggio di denaro".

Contenuti terroristici cancellati entro un'ora

Sulla stretta contro la propaganda terroristica Juncker ha annunciato: via dal web i contenuti terroristici entro un'ora dalla segnalazione e sanzioni sino al 4% del fatturato annuo per chi non si adegua. "La propaganda terroristica dal web dovrà essere messa offline dopo la segnalazione da parte delle autorità nazionali competenti, ci dovranno essere punti di contatto sempre disponibili per cooperare con Europol e Stati membri". Ogni piattaforma internet, da YouTube a Facebook, sarà quindi soggetta a regole chiare per impedire che i suoi servizi siano utilizzati per diffondere contenuti terroristici (dovere di diligenza) e, allo stesso tempo, ci saranno forti salvaguardie per proteggere la libertà di espressione e garantire che siano colpiti esclusivamente i contenuti terroristici.

"L'Articolo 7 va applicato laddove lo stato di diritto è in pericolo"

Nel giorno in cui il Parlamento vota sull’Ungheria di Orban (SU COSA SI VOTA) "L'articolo 7", ovvero l'attivazione delle sanzioni verso uno Stato membro, Juncker ha commentato: "Va applicato laddove lo stato di diritto è in pericolo".

Una nuova alleanza tra Europa e Africa

Juncker ha poi annunciato "una nuova alleanza tra Europa e Africa per investimenti sostenibili e occupazione" che, secondo le previsioni, "contribuirebbe a creare fino a 10 milioni di posti di lavoro in Africa solo nei prossimi cinque anni". Inoltre, ha aggiunto, occorre "trasformare i numerosi accordi commerciali tra l'Ue e l'Africa in un accordo intercontinentale di libero scambio".

Sulla Brexit: "Chi esce dall'Ue non può non avere i privilegi degli Stati membri"

Il presidente della Commissione è tornato a parlare anche dei negoziati per la Brexit: "Chiediamo al governo britannico di capire che chi esce dall'Unione non può continuare ad avere gli stessi privilegi degli Stati membri", perché se si esce "non si fa più parte del mercato unico e certamente non è possibile farne parte in aree scelte".

"Stop al cambio dell'ora nel 2019"

Tra i temi affrontati da Juncker c'è anche quello sulla possibile abolizione del cambio dell'ora. Il presidente ha proposto un ultimo passaggio all'ora legale il 31 marzo 2019 e, per quei Paesi che volessero invece scegliere di restare all'ora solare, il 27 ottobre 2019. "È necessario abolire lo spostamento delle lancette, gli Stati membri dovrebbero decidere da soli se i loro cittadini devono seguire l'ora legale o quella solare", ha annunciato a Strasburgo. Ogni Paese dovrà notificare entro il prossimo aprile se applicherà in modo permanente l'ora legale o quella solare. Serve però l'ok di Parlamento e Consiglio entro marzo. (GLI EFFETTI DEL CAMBIO DELL'ORA)

 

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