Sanzioni Ue all’Ungheria, M5S a favore. Salvini: “Libertà di scelta”

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Viktor Orban (Foto Getty)

I due partiti al governo risultano divisi sulla questione dei provvedimenti da votare contro il Paese. M5S: "Per noi Orbán, Macron, Merkel e Junker sono uguali". Forza Italia si schiera a favore di Budapest, e il premier ungherese attacca: “Non accetteremo minacce"

La “questione Orbán” continua a dividere la maggioranza del governo italiano. Gli eurodeputati del Movimento Cinque Stelle, infatti, voteranno a favore delle sanzioni all'Ungheria, durante la seduta plenaria del Parlamento Europeo prevista per il 12 settembre. I deputati si riuniranno per votare l’avvio della procedura dell’articolo 7 del Trattato dell’Ue, per violazione dei valori fondamentali dell’Unione da parte dell’Ungheria di Viktor Orbán (CHI È). La decisione è stata confermata dallo stesso Movimento, con una nota in cui denuncia "questa Europa ipocrita. Per noi Orbán, Macron, Merkel e Junker sono fatti della stessa pasta. Hanno lasciato sola l'Italia perché non aprono i loro porti e non accettano i ricollocamenti dei migranti. Il M5s è in Europa per difendere gli interessi degli italiani!" Intanto il Ppe non ha raggiunto nessun accordo e per questo sarà lasciata libertà di voto ai singoli eurodeputati.

M5S: “Europa ipocrita”

La nota della delegazione del M5S all'Europarlamento continua parlando di Orbán che, “alleato di Merkel, Berlusconi e Junker, non è certamente un amico dell'Italia. Lo dimostra tutte le volte che dice no ai ricollocamenti". Inoltre, spiegando le ragioni per cui voteranno a favore delle sanzioni, scrivono: "La relazione della europarlamentare olandese Sargentini denuncia alcuni dati di fatto che non possono essere ignorati: diritti costituzionali messi a repentaglio, indipendenza della magistratura compromessa, diritti delle minoranze calpestati, corruzione endemica dell'amministrazione, conflitti di interessi di componenti del governo”. Tuttavia, sottolineano dal Movimento, “l’Europa è ipocrita perché, esattamente come Orbán, non ha dimostrato nessuna volontà di collaborazione con l'Italia” e “per agire aspetta che queste violazioni diventino gravi, sistematiche e reiterate piuttosto che prevenirle".

Salvini: “Ognuno è libero di scegliere”

Di tutt’altro avviso l’alleato di governo Matteo Salvini. Il segretario della Lega ha fatto sapere in una nota che “voteremo in difesa di Orbán, l'Europarlamento non può fare processi ai popoli e ai governi eletti". Commentando la decisione degli europarlamentari del M5S di votare in direzione opposta, ha detto: "Nessun problema con il M5s sul voto contro Orbán, ognuno è libero di scegliere cosa fare. La Lega in Europa sceglie per la libertà".

Il sostegno di Berlusconi

Schierati a favore del presidente ungherese anche Fratelli d’Italia e Forza Italia che, insieme al partito di Orbán, Fidesz, fa parte del Gruppo dei Popolari (Ppe) al Parlamento europeo. In una “cordiale telefonata”, riferita da fonti di Fi, Silvio Berlusconi avrebbe annunciato a Viktor Orbán che gli eurodeputati azzurri voteranno contro la richiesta di attivazione dell'articolo 7 per rischio di violazione dello stato di diritto in Ungheria. Berlusconi avrebbe dunque confermato la sua amicizia e l’appoggio al partito alleato in Europa del premier ungherese.

Leader Ppe: “Nessun accordo raggiunto, libertà di voto”

"Non abbiamo raggiunto un compromesso nei popolari sull'Ungheria ed è per questa ragione che nel Ppe ci sarà libertà di voto sull'articolo 7". Lo ha annunciato in serata il leader del Ppe Manfred Weber. "Da parte mia voterò a favore dell'attivazione dell'articolo 7", ha proseguito Weber. "Se c'è volontà al compromesso da parte dell'Ungheria, allora possiamo continuare con il dialogo, ma oggi in plenaria non ho visto questa volontà da parte del primo ministro ungherese di contribuire a una soluzione".

Orbán in aula: "Non accettiamo minacce, difendiamo la Patria"

"La verità è che il giudizio contro di noi è già scritto", ha commentato Orbán in un video postato sulla sua pagina Facebook. "Nel Parlamento Europeo i parlamentari a favore della migrazione sono la maggioranza". Il premier ungherese è poi intervenuto alla plenaria di Strasburgo dove ha detto di essere presente “per difendere la patria” e ha annunciato che l'Ungheria "non accetterà minacce e ricatti dalle forze pro-immigrazione".

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