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Sanzioni su Orban, su cosa e come voterà il parlamento europeo

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In discussione la procedura per violazione dello Stato di diritto, prevista dall'articolo 7 del Trattato sull'Unione europea. È la prima volta nella storia. Centrosinistra favorevole, destra contraria

 

È un voto storico quello a cui è chiamata la Plenaria di Strasburgo mercoledì 12 settembre che dovrà decidere sulle sanzioni all'Ungheria. È in discussione la procedura per violazione dello Stato di diritto, prevista dall'articolo 7, paragrafo 1, del Trattato sull'Unione europea, per contrastare una minaccia ai valori fondanti dell'Ue, come il rispetto della democrazia, dello stato di diritto e dei diritti umani.

Come si vota

Per adottare la proposta di iniziativa legislativa redatta dall'eurodeputata dei Verdi, Judith Sargentini, è stata fissata una soglia alta al Parlamento europeo. Ci vorranno infatti i due terzi dei voti espressi e una maggioranza assoluta dei deputati, almeno 376, astenuti esclusi. In sostanza si tratta di una doppia maggioranza. Una volta adottata la proposta sarà trasmessa al Consiglio dei ministri dell'Ue.  Sarebbe la prima volta che il Parlamento europeo adotta un'iniziativa che raccomanda l'attivazione dell'articolo 7 per una grave minaccia allo stato di diritto, alla democrazia e ai diritti fondamentali in uno Stato membro.

Gli schieramenti in campo

Restano divisi i vari Gruppi all'Eurocamera. Gran parte del centrosinistra (Socialisti e Democratici e Verdi), è favorevole. Dello stesso parere anche i liberali. Le destre invece sono contrarie. Resta l'incognita dei Popolari, il gruppo più numeroso all'interno dell'emiciclo e del quale fa parte lo stesso premier ungherese Viktor Orban (chi è: il ritratto). Il voto per il Gruppo guidato da Manfred Weber potrebbe portare il Ppe a spaccarsi. Ma non si esclude che non vengano date indicazioni di voto. Tra le altre opzioni anche l'astensione. Il M5S è favorevole. A giugno in Commissione Libe aveva votato a favore. A fine giugno la commissione Libertà civili del Parlamento europeo aveva concluso che l'Ungheria è chiaramente a rischio di violazione sullo stato di diritto e aveva proposto che il Parlamento inviti gli Stati membri dell'Ue ad avviare la procedura stabilita nell'articolo 7. La mozione era passata con 37 sì e 19 no.

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