Sanzioni Ungheria, Orbán replica a Ue: "Non accetteremo minacce"

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Viktor Orbán (Ansa)

Il premier ungherese ha risposto agli interventi degli eurodeputati dicendosi “disposto a cooperare con chi vuole difendere le frontiere” e definendo il dibattito "assurdo". Parole che arrivano dopo le divergenze tra M5S e Lega sul voto previsto per le sanzioni

"L'Ungheria sarà condannata perché ha deciso che non sarà patria di immigrazione. Ma noi non accetteremo minacce e ricatti delle forze pro-immigrazione: difenderemo le nostre frontiere, fermeremo l'immigrazione clandestina anche contro di voi, se necessario". È duro l'attacco che il premier ungherese Viktor Orbán (CHI È) ha sferrato di fronte alla plenaria del Parlamento Europeo, che domani voterà le sanzioni contro il suo Paese (COSA E COME SI VOTERÀ). Tra chi ha deciso di votare in favore del procedimento europeo, anche il M5S, schierato su una posizione opposta rispetto all’alleato di governo Matteo Salvini.

Orbán: “Qui per difendere la patria”

"La verità è che il giudizio contro di noi è già scritto", ha commentato Orbán in un video postato sulla sua pagina Facebook. "Nel Parlamento Europeo i parlamentari a favore della migrazione sono la maggioranza". Il premier ungherese, durante il suo intervento alla plenaria di Strasburgo, ha detto di essere presente “per difendere la patria”. Orbán ha poi sottolineato di aver “accettato compromessi” sul sistema giudiziario e elettorale, ma che "questa relazione vuole buttare alle ortiche accordi conclusi da anni". Una relazione che, dice Orbán, "contiene 37 errori".

La questione dell’immigrazione

In seguito agli interventi degli eurodeputati riuniti nella plenaria del Parlamento europeo, Viktor Orbán ha replicato dicendo che “sulla migrazione sono disposto a cooperare con qualsiasi governo che vuole difendere le frontiere”. Sul tema, l’intesa con Matteo Salvini è evidente: “Il mio rapporto con Salvini ha un carattere non partitico, noi collaboriamo a livello di governo. Salvini è il ministro degli Interni ed è molto deciso e risoluto a proteggere le frontiere, io lo appoggio al 100%”. Tanto che, sottolinea Orbán, “mi tolgo il cappello di fronte agli italiani per il coraggio che stanno avendo e hanno avuto per quanto hanno fatto".

"Dibattito al Parlamento europeo è stato assurdo"

"Penso che il modo migliore per descrivere il dibattito di oggi al Parlamento europeo è dire che è stato assurdo - ha proseguito Orbán - Cinque mesi fa da noi ci sono state le elezioni e gli ungheresi hanno deciso, ora arriva il Parlamento europeo e cerca di capovolgere le decisioni degli ungheresi o costringere il governo dell'Ungheria a rinunciare al compito che gli era stato conferito dal popolo". Il premier ha poi annunciato di non avere alcuna intenzione di lasciare il gruppo del Ppe in Ue. "Le divergenze nel Ppe riguardano non tanto la democrazia ma l'immigrazione. Se il Ppe non riesce a decidere quale posizione avrà non riuscirà a vincere”, ha detto, aggiungendo che il presidente francese Macron “sta utilizzando la nostra debolezza per dividere il Ppe".

Le diverse opinioni di M5S e Lega

Le parole di Orbán arrivano dopo le divergenze emerse tra M5S e Lega, a proposito del voto previsto per il 12 settembre.  In giornata, i delegati del M5S all’europarlamento hanno annunciato di voler votare a favore delle sanzioni contro l’Ungheria. Una decisione che ha evidenziato le distanze sull’argomento tra i due partiti al governo in Italia. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha infatti detto che si schiererà a favore di Orbán e contro le sanzioni europee, così come faranno i deputati di Forza Italia. Il M5S ha fatto sapere di aver preso questa decisione perché “Orbán non è certo un amico dell’Italia”, visti i suoi rifiuti ai ricollocamenti e vista la denuncia presentata al Parlamento Europeo sulle violazioni dell’Ungheria allo Stato di diritto.

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