Paolo VI, 40 anni fa moriva il papa della modernità

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In un viaggio nelle Filippine, nel 1970, papa Montini rimase ferito in un attentato a Manila (Ansa)
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Il 6 agosto si celebra l’anniversario della morte di un pontefice che il prossimo 14 ottobre sarà proclamato santo. Rimasto in carica dal 1963 al 1978, durante il suo mandato ha chiuso il Concilio Vaticano II e ha attraversato gli anni di piombo

Traghettatore della Chiesa nella modernità. Il 6 agosto si celebrano i quaranta anni dalla morte Paolo VI, il papa che sarà proclamato santo il prossimo 14 ottobre in Piazza San Pietro, a Roma. Pontefice dal 1963 al 1978, secondo papa Francesco, Giovanni Battista Montini, è stato un "coraggioso cristiano" e un "instancabile apostolo", che "ha saputo condurre con saggezza lungimirante e talvolta in solitudine, il timone della barca di Pietro", proprio mentre "si profilava una società secolarizzata e ostile". Parole che, pronunciate da Francesco nell’omelia di beatificazione del 2014, rendono onore al papa della chiusura del Concilio Vaticano II e degli anni di piombo in Italia, durante i quali trovò la morte anche l’amico Aldo Moro.

Il papa dei primati

Nato il 26 settembre 1897 a Concesio, un piccolo comune della provincia di Brescia, Giovanni Battista Montini è stato eletto al soglio pontificio nel 1963, come successore di Papa Giovanni XXIII, all’età di 65 anni. Prima di allora si era occupato di importanti incarichi diplomatici in Vaticano durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, oltre che essere assistente ecclesiastico nazionale della Federazione universitaria cattolica italiana (Fuci) e più tardi arcivescovo di Milano. Una volta diventato papa con il nome di Paolo VI, a Montini è toccato chiudere il Concilio Vaticano II, aperto dal suo predecessore, tentando di allineare la Chiesa alle esigenze del mondo moderno. Tentativo che ha cercato di perseguire anche attraverso una serie di novità assolute introdotte all’interno delle mura vaticane. Paolo VI, ad esempio, è stato il primo papa a viaggiare in aereo per raggiungere tra le altre: India, Uganda, Colombia, Terra Santa e Filippine. Proprio durante quest’ultimo viaggio, nel 1970 scampò a un attentato in cui rimase ferito a Manila, dove il pittore boliviano Benjamín Mendoza y Amor Flores lo ferì al costato con un coltello. Montini, infine, è stato il primo pontefice a parlare all’Onu e a celebrare la messa in un impianto industriale nella notte di Natale, all'interno delle acciaierie dell'Italsider di Taranto.

L’assassinio di Aldo Moro pochi mesi prima della morte

Paolo VI, anche durante gli anni del suo pontificato, ha coltivato una grande amicizia con il leader democristiano Aldo Moro, che proprio pochi mesi prima della sua morte nel settembre del 1978, venne assassinato dopo un rapimento durato 55 giorni. In quei mesi Paolo VI lanciò un appello alle Brigate Rosse, nel quale dichiarava: "Vi prego in ginocchio, liberate l'onorevole Aldo Moro, semplicemente senza condizioni". Proprio quest’ultima parte dell’appello - "senza condizioni" – nei mesi e negli anni successivi sarà al centro di numerose polemiche.

Il papa pronto a dimettersi

Come avrebbe poi fatto nel 2013 Papa Ratzinger, anche Paolo VI avrebbe pensato di dimettersi prima della fine del mandato. In due lettere, citate dal settimanale di ispirazione cattolica "Famiglia Cristiana", risalenti al 2 maggio 1965, Montini affermava che si sarebbe fatto da parte "in caso di malattia invalidante ovvero in caso di altro impedimento grave e prolungato". Ipotesi che non prese poi effettivamente forma essendo rimasto in carica fino al monento della morte nel 1978, all’età di ottanta anni.

Accertato un miracolo nel 2014

Papa Paolo VI è ufficialmente venerabile dal 20 dicembre 2012, in seguito al riconoscimento delle sue virtù da parte di Benedetto XVI. Beatificato il 19 ottobre 2014 da Bergoglio, lo scorso dicembre il Vaticano ha esaminato e accolto un miracolo a lui attribuito e necessario per la canonizzazione. Una bambina di nome Amanda, nata nel 2014, era sopravvissuta infatti per alcuni mesi dopo la rottura della placenta. Una guarigione avvenuta, secondo quanto ritiene la Congregazione dei Santi, dopo che la madre della piccola, pochi giorni dopo la beatificazione di Papa Montini, si era recata a Brescia (diocesi natale di Paolo VI) per pregare il nuovo beato.

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