Usa, abusi su bambini in centri migranti: almeno 125 denunce

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(Ansa)
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Secondo una inchiesta dell’associazione di giornalismo investigativo ProPublica, che ha rivelato i dati forniti dalla polizia, i documenti provano maltrattamenti e scomparse avvenuti in 70 strutture sparse nel Paese negli ultimi quattro anni

Almeno 125 denunce di abusi sessuali su bambini migranti sono arrivate alla polizia statunitense negli ultimi quattro anni. Lo riporta l’associazione americana ProPublica – organizzazione di giornalismo investigativo no profit con base a New York – che spiega come la polizia abbia fornito i dati di numerose denunce ricevute dal 2014 a oggi. Gli abusi, secondo ProPublica, sono avvenuti nei centri di raccolta dei migranti negli Stati Uniti.

Prove di maltrattamenti e scomparse

Nella sua inchiesta, ProPublica afferma di aver acquisito prove documentali di maltrattamenti e scomparse di bambini, avvenuti in 70 dei circa 100 centri per migranti gestiti da un’agenzia del governo americano. L’indagine, attualmente non disponibile sul sito dell’associazione, parla anche di diverse altre violazioni nelle norme di gestione dei centri di raccolta. Anche un’inchiesta della Cnn, pubblicata lo scorso giugno, sollevava dubbi sui centri e le condizioni al loro interno, citando il caso di un minore che avrebbe subito diversi maltrattamenti.

Il dipartimento della Sanità

Grazie all’utilizzo del Freedom of Information Act, ProPublica è riuscita ad ottenere i documenti relativi ai 70 centri gestiti dall’ Ufficio per i rifugiati, agenzia che dipende dal dipartimento della Sanità americano. "La nostra attenzione è sempre per la sicurezza e il meglio di ogni bambino", ha commentato il dipartimento. "Questi sono bambini vulnerabili in situazioni difficili, e noi trattiamo ognuno di loro con responsabilità'' ha affermato, sottolineando di avere una politica della "tolleranza zero" per gli abusi sessuali e i comportamenti inappropriati. 

"Se sei un predatore, questa è una miniera d'oro"

ProPublica riporta la storia di un ragazzo di 15 anni dell'Honduras, molestato all’interno del centro di Tucson, Arizona, nel 2015. Il responsabile delle molestie, un uomo di 46 anni, è poi stato condannato. Il centro di Tucson, nel commentare la notizia, ha ricordato la sua politica di tolleranza zero verso gli abusi. "Se sei un predatore, questa è una miniera d'oro", ha detto a ProPublica Lisa Fortuna, direttore del reparto di psichiatria infantile del Centro medico di Boston, riferendosi ai numerosi centri che ospitano minori nel Paese. Le strutture sono da mesi al centro delle polemiche per i numerosi casi di separazione delle famiglie (e minori tenuti in condizioni di semi-detenzione) voluti dalla politica di “tolleranza zero” del presidente Trump, che aveva poi fatto retromarcia dopo le proteste, tra gli altri, di Papa Francesco e dell'Onu.

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