Messico-Usa, l'Onu contro Trump sui bimbi separati dai genitori
MondoL'Alto commissario per i diritti umani: "inammissibile" separazione dei figli da coloro che tentano ingresso in Usa. Dura condanna della first lady Melania e di Laura Bush. Il presidente: criminali li usano per entrare. Testimoni riferiscono di condizioni drammatiche
L'Onu si scaglia contro la linea di "tolleranza zero" adottata dall'amministrazione Trump al confine con il Messico dove nelle ultime settimane le autorità stanno separando i bambini dai genitori che cercano di entrare negli Stati Uniti. Il pugno di ferro adottato dal presidente Usa ha suscitato riserve tra gli stessi repubblicani, indignazione tra i democratici e i leader religiosi, e perfino la condanna di alcune First Ladies, Melania in testa. Fanno riflettere soprattutto le prime testimonianze dirette delle condizioni in cui vengono tenuti i bambini, anche rinchiusi in gabbie di metallo all'interno di enormi magazzini in Texas. Il presidente intanto sembra non voler fare marcia indietro e su Twitter ha replicato: "I peggiori criminali usano bimbi per entrare negli Usa".
L'Onu contro Donald Trump
L'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Zeid Ra'ad Al Hussein, dal Consiglio per i diritti umani a Ginevra ha chiesto agli Stati Uniti di interrompere le seperazioni genitori-figli, una pratica giudicata come "inammissibile". "Il pensiero che qualsiasi Stato cerchi di scoraggiare i genitori infliggendo questi abusi ai bambini è inammissibile", ha dichiarato Al Hussein.
L'appello delle First Ladies
Contro le politiche della Casa Bianca si è espressa anche la First Lady in carica, Melania: "La signora Trump odia vedere bambini separati dalle loro famiglie e spera che al Congresso repubblicani e democratici possano infine raggiungere un accordo per varare una riforma efficace dell’immigrazione", ha detto alla Cnn la sua portavoce, Stephanie Grisham. Melania Trump, che non era mai intervenuta in questioni politiche, ha fatto sapere che "pensa il Paese debba rispettare la legge ma che debba anche essere governato con il cuore". Parole ancora più forti sono state spese dall'ex First Lady di un altro presidente repubblicano, Laura Bush, che ha definito il comportamento americano "crudele e immorale". "Io vivo in uno Stato di confine. Apprezzo la necessità di far rispettare e proteggere i nostri confini internazionali, ma questa politica di tolleranza zero è crudele e immorale. E mi spezza il cuore", ha scritto in un intervento sul Washington Post. Parole condivise su Twitter da Michelle Obama: "A volte la verità trascende il partito".
La replica di Trump
Il presidente statunitense, dopo l'ondata di critiche, ha replicato via Twitter: "I bambini sono usati da alcuni dei peggiori criminali sulla terra per entrare nel nostro Paese. Qualcuno ha dato un'occhiata alla criminalità che si sta verificano a sud del confine? È storico, con alcuni Paesi che sono i posti più pericolosi del mondo. Non accadrà in Usa".
Le condizioni dei bambini
Intanto emergono alcuni dettagli su come le forze di frontiera statunitensi stanno conducendo queste operazioni e sulle condizioni dei migranti (IL VIDEO DI SKY NEWS). Domenica lo US Border Patrol ha permesso a un gruppo di giornalisti ed esponenti politici di visitare una delle strutture allestita nel Sud del Texas dove vengono tenuti i bambini separati dai loro genitori. A nessuno è stata data l'autorizzazione a scattare foto o a parlare con le persone trattenute, ma le associazioni a tutela dei diritti umani hanno definito la situazione "disumana". I bambini, secondo i testimoni, sono bloccati in gabbie di metallo costruite all'interno di magazzini. "In alcune gabbie erano sistemati venti bambini, con bottigliette d'acqua sparse dappertutto e fogli di carta stagnola usati come coperte", si legge nelle testimonianze di chi ha visitato la struttura che ospita oltre 1.100 migranti.
Il caso
Da fine aprile almeno 2 mila bimbi sono stati separati dai genitori alla frontiera con il Messico. La detenzione dei minori, figli di persone che tentano di entrare clandestinamente negli Usa, è frutto della politica di tolleranza zero messa a punto dall'amministrazione Trump: i migranti intercettati vengono separati dai figli e portati altrove in attesa del verdetto sulla possibilità o meno di restare negli Stati Uniti. La separazione, che può durare anche settimane, riguarda bambini di tutte le età.