Missione della titolare della Difesa a Tripoli: "Fermare tratta esseri umani e immigrazione irregolare". Faccia a faccia con il leader libico: "Flussi destabilizzano, uniamo forze. Disponibili a rafforzare difesa Paese"
Il ministro della Difesa Elisabetta Trenta ha fatto una visita in giornata in Libia. Una missione lampo in cui ha incontrato il premier Fayez al Sarraj al quale ha ribadito: "Il processo di riconciliazione in Libia ritengo debba essere inclusivo", per questo ritengo che "parlare di nuove elezioni prima di aver completato questo processo sia un errore. Dopo ci ritroveremmo ad avere gli stessi problemi, noi come Italia voi come Libia". Da Bruxelles intanto arriva la proposta sui migranti: centri controllati e accordi sugli sbarchi anche con Paesi extra Ue.
La visita del ministro in Libia
La visita del ministro Trenta è iniziata con un incontro con il suo omologo libico Najim Owida. "Occorre fermare il traffico di esseri umani e l'immigrazione irregolare", ha detto Trenta che ha ribadito che l'Italia "continuerà a stare a fianco" del Paese "ed è pronta a intensificare il suo sforzo secondo le necessità e le esigenze del popolo libico". "Condividiamo con la Libia la stessa casa, il Mediterraneo - ha aggiunto la titolare della Difesa - e l'Italia vuol fare di più per la stabilità della regione e del Paese". Ma i due Paesi condividono anche il problema dell'immigrazione (LO SPECIALE) e per questo, dice ancora il ministro, "l'Italia deve intensificare il suo sforzo". "Siamo felicissimi di avervi qui, con l'Italia abbiamo relazioni importanti e storiche su cui dobbiamo investire tutti per la stabilità del Mediterraneo", la risposta del ministro libico.
L'incontro con Sarraj
Poi nel pomeriggio il ministro della Difesa ha avuto un colloquio con al-Sarraj al quale ha confermato "la disponibilità italiana all'avvio di attività, secondo le vostre esigenze e del popolo libico, volte ad un rafforzamento delle capacità interne del sistema difesa della Libia. Questo governo ha deciso di fare tutto il possibile. Di fronte a voi avete una squadra disponibile ad aiutarvi e a lavorare con voi". Il faccia a faccia è durato circa un'ora e mezza. Trenta ha anche dato "pieno appoggio al processo di unificazione delle forze armate". Sul tema migranti il ministro ha detto: "Nessuno più di noi capisce le vostre difficoltà. Sappiamo che una di queste è la questione migranti, problema che condividiamo e che bisogna risolvere. I flussi non controllati sono un fattore di destabilizzazione dell'Italia e della stessa Libia. Dobbiamo unirci per risolvere insieme questo problema". Il premier libico ha risposto che la Libia "apprezza il lavoro dell'Italia e il vostro sostegno al fine di una partnership strategica, politica e di sicurezza tra Italia e Libia".
Il rientro in Italia in serata
Trenta è arrivata a Tripoli a bordo di un C130 dell'Aeronautica militare, accompagnata dal capo di Stato maggiore della Difesa, Graziano. Dopo l’incontro con il premier Sarraj, e una visita a una struttura ospedaliera, il ministro rientra in Italia in serata. "La visita in Tunisia e in Libia rientra nell'azione coordinata che la Difesa, assieme agli Interni e agli Esteri, sta portando avanti per la stabilizzazione dell'area e il contenimento dei flussi migratori", spiegano fonti della Difesa facendo anche riferimento alla visita del 23 luglio di Trenta a Tunisi, dove ha incontrato il presidente Beji Caid Essebsi.