
Il 23 luglio circa 4mila lavoratori statali sono scesi in piazza in diverse città del Paese per chiedere retribuzioni più eque. LA FOTOGALLERY

Nuovo sciopero in Nuova Zelanda per oltre 4mila dipendenti statali. Il 23 luglio, diverse città del Paese sono state animate dalla protesta pacifica del personale dell'Inland Revenue (IR) e del ministero delle Imprese, dell'innovazione e dell'occupazione (Mbie). Nelle foto, la protesta per le strade di Auckland -
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La protesta, inscenata durante due ore di sciopero, intende sostenere sistemi di retribuzione più equi e un leggero aumento dei salari. I lavoratori erano già entrati in sciopero lo scorso 9 luglio -
I dettagli dello sciopero
I raduni dei lavoratori si sono svolti in diverse città, tra le quali quelle di Wellington, Christchurch, Auckland e Whangarei. "Speravamo fortemente di non aver dovuto tenere questa seconda giornata di azione, ma i nostri negoziati con Mbie e Ir hanno fatto progressi insufficienti", ha detto Glenn Barclay, segretario nazionale del sindacato Psa (Public Service Association) -
Il comunicato del Psa
"Stiamo chiedendo sistemi di pagamento equi e un modesto aumento degli stipendi su tutta la linea. Non chiediamo al governo l'elemosina: crediamo che questi due datori di lavoro possano permetterselo", ha aggiunto Baclay -
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L'altro segretario nazionale Psa, Erin Polaczuk, ha affermato che questa protesta rappresenta l'ultima risorsa per i membri del sindacato. "I nostri membri sono molto riluttanti a scioperare, perché sanno che causerà interruzioni, ma loro meritano di meglio. Per questo motivo chiediamo ai datori di lavoro di tornare al tavolo pronti a negoziare adeguatamente" -
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Le proteste dei lavoratori sono iniziate dopo che il governo di Wellington ha annunciato che circa duemila dipendenti pubblici con i redditi più bassi sarebbero stati pagati con il salario del 2018, corrispondente a 20,55 dollari australiani all'ora (circa 13 euro) -
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L'aumento della retribuzione una tantum avrà un costo stimato di 7,23 milioni di dollari a partire dal 1 settembre del 2018. Dopo questo aumento, il tasso sarà oggetto di contrattazione tra datori di lavoro e sindacati -
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I sindacati hanno però affermato che l'aumento annunciato dal governo non è sufficiente a risolvere i sistemi di progressione salariale -
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Il direttore generale delle risorse umane Mbie Richard Griffiths ha detto che il ministero rimane impegnato a "continuare discussioni costruttive con il Psa per raggiungere un accordo che sia accettabile per entrambe le parti al più presto possibile" -
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