Migranti, Oim: quasi 1000 morti nel Mediterraneo da inizio 2018

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653 sono deceduti sulla rotta del Mediterraneo centrale tra l'Africa del nord e l'Italia. Il dato sulle vittime è pari a meno della metà dei morti segnalati nello stesso periodo del 2017. Eletto il nuovo direttore dell’Agenzia Onu: è il portoghese Vitorino

Sono quasi mille i migranti e rifugiati morti nel Mediterraneo dall'inizio dell'anno. Secondo gli ultimi dati resi noti a Ginevra dall'Oim, l'Agenzia delle Nazioni Unite per la migrazione, dal primo gennaio 2018 al 27 giugno scorso, 972 uomini, donne e bambini hanno perso la vita mentre tentavano di raggiungere l'Europa via mare. Di questi 653 sono deceduti sulla rotta del Mediterraneo centrale tra l'Africa del nord e l'Italia. Un bilancio destinato ad aggravarsi, con l'ultimo naufragio al largo della Libia.

Vittime e arrivi in calo

Il dato sulle vittime nel 2018, indicano i dati dell'Oim, è pari a meno della metà dei morti segnalati nello stesso periodo del 2017 (erano 2.172). Rispetto all'anno scorso anche il numero di arrivi è in calo: un totale di 44.957 migranti e rifugiati sono giunti in Europa via mare, di cui circa il 38% in Italia (16.566) ed il resto diviso tra Grecia (13.157) e Spagna (14.953). Un numero ridotto di arrivi è stato registrato anche a Cipro e Malta (rispettivamente 47 e 234 migranti). Nello stesso periodo dell'anno scorso, il totale delle persone arrivate era di 94.986, mentre nel 2016 era di 230.230.

Eletto il nuovo direttore generale dell'Agenzia: è il portoghese Vitorino

L'Oim a Ginevra era chiamata a scegliere il nuovo direttore generale: è stato eletto il portoghese Antonio Vitorino. Vitorino, esponente del partito socialista portoghese, è stato ministro e commissario europeo. Respinto il candidato proposto dell'amministrazione Usa per dirigere l'agenzia, che era sempre stata guidata da un americano fin dal 1951, anno della sua fondazione. La candidatura di Ken Isaacs è stata bocciata sull'onda delle politiche restrittive di Trump, a partire dal bando per alcuni paesi musulmani e la separazione delle famiglie di migranti al confine con il Messico.

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