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Migranti, naufragio in Libia: 3 bimbi morti, oltre 100 i dispersi

Mondo
Foto d'archivio Getty

Una barca che trasportava circa 125 persone è affondata a Est di Tripoli. I bambini che hanno perso la vita avevano tutti meno di un anno. Sono 16 i superstiti portati in salvo della Guardia costiera libica

Nuovo naufragio nel Mediterraneo. Una barca, che trasportava un centinaio di migranti, è affondata a Est di Tripoli: i migranti dati per dispersi sono oltre 100 e 16 sarebbero i superstiti salvati dalla Guardia costiera libica. Recuperati i corpi senza vita di tre bambini annegati: avevano tutti "meno di un anno", ha comunicato la Guardia costiera libica. La stessa fonte ha fatto sapere che "più di 100 migranti sono annegati", escludendo quindi implicitamente che vi siano altri sopravvissuti rispetto ai 16 già segnalati (I MORTI NEL MEDITERRANEO DA INIZIO 2018). Porti chiusi alle ong, intanto, da Italia e anche da Malta. In serata il ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli ha dato notizia di aver impedito l’accesso ai porti italiani della nave Open Arms "per motivi di ordine pubblico", in accordo con il Viminale (LO SPECIALE MIGRANTI).

Il naufragio: crepe nello scafo e motore andato a fuoco

Un sopravvissuto yemenita, come scrive la Guardia costiera in un comunicato, ha riferito che a bordo dell'imbarcazione naufragata c'erano circa 125 migranti, e fra questi anche "20 donne e 10 bambini". A naufragare è stata "una barca di legno rovesciatasi perché vecchia". I migranti erano "troppi" per la possibilità dell'imbarcazione e "sono scivolati all'indietro quando si sono aperte crepe nella parte anteriore dello scafo" e "il motore è andato a fuoco". Il naufragio sarebbe avvenuto alle "4 del mattino". Ad entrare in azione per il salvataggio è stato un "gommone" della Guardia costiera del "settore di Tripoli, regione Al Hamidya", su segnalazione di pescatori. La pattuglia è arrivata sul luogo dopo il naufragio della barca, precisa la Guardia costiera che sottolinea anche come venga prodotto "uno sforzo gigantesco" per salvare i migranti malgrado "deboli capacità, la mancanza di motovedette e di pezzi di ricambio".

Unhcr: 30 donne e 70 uomini morti 

Sulla vicenda è intervenuto anche l'Unhcr che, in un tweet, ha fatto sapere che "30 donne e 70 uomini sono morti dopo aver nuotato per un'ora prima che arrivassero i soccorsi". "Le squadre dell'Unhcr hanno assistito 16 sopravvissuti dopo lo sbarco con aiuti medici e umanitari", si legge ancora nel post dell'agenzia dell'Onu per i rifugiati.

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