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Russia 2018, parte la corsa verso i Mondiali più social di sempre

Mondo

Matteo Furcas

Questa edizione della Coppa del mondo proverà a infrangere il record di presenza online di Brasile 2014, con il suo miliardo di persone raggiunte. Tra Nazionali partecipanti e stelle del calcio la base potenziale è ampissima. Per l'Italia, assente, un'occasione mancata

Quello di Russia 2018 potrebbe essere il Mondiale più social di sempre. L’obiettivo? Frantumare il record di Brasile 2014, di oltre un miliardo di persone raggiunte dai contenuti social dei profili ufficiali della Coppa del mondo. Il torneo generò 672 milioni di "cinguettii" su Twitter e 280 milioni di post su Facebook nel mese delle partite, con la cifra astronomica di 618mila tweet al minuto durante la finale Germania-Argentina e di 35,6 milioni di tweet durante la disfatta dei padroni di casa per 7-1 contro i tedeschi. Su Facebook i 350 milioni di persone produssero contenuti che generarono 3 miliardi di interazioni tra post, commenti e “like”. Numeri che potrebbero essere ancora più travolgenti durante il torneo in Russia, vuoi per la sempre maggiore diffusione dei social, vuoi per un fuso orario più favorevole per l’Europa (lo SPECIALE di Sky Sport).

Tra Nazionali e stelle, il potenziale social di Russia 2018

All’avvio del torneo, le 32 Nazionali sono seguite in totale da oltre 123 milioni di fan solo contando Facebook, Twitter e Instagram. Stime al ribasso, quindi, perché non sono state tenute in considerazione altre piattaforme come YouTube e Snapchat. Certo, non ci sarà la Cina con i suoi miliardi di potenziali follower, ma il potenziale resta immenso. Senza dimenticare i milioni di persone che seguono le star del pallone. La stella del Portogallo Cristiano Ronaldo, fra Facebook, Twitter e Instagram, vanta da solo oltre 320 milioni di followers. La squadra più social, a sorpresa, è il Messico, con 19,2 milioni di fan tra Facebook, Twitter e Instagram. Segue il Brasile con 18,9 milioni, l’Inghilterra con 12,3, la Francia con 12,1 e la Germania con 11,6 milioni. A seguire, la prima nazionale non europea che compare nell’elenco è il Giappone, con 2,2 milioni di fans.

Italia assente, è anche un'occasione social mancata

E che dire dell’Italia? La mancata qualificazione è un danno non solo sportivo ed economico, ma anche comunicativo. Ad oggi infatti la base del mondo Figc è di 7,1 milioni di persone, con tassi di crescita balzati, dal 2015 al 2017, a +45%, grazie anche alla presenza e alle buone prestazioni della Nazionale guidata da Antonio Conte all’Europeo 2016. Un trend positivo che farà le spese dell’assenza degli Azzurri in Russia. Un’idea del mancato “contributo” comunicativo dell’appuntamento con Russia 2018 la si può avere dall’esperienza di quattro anni fa in occasione dei Mondiali in Brasile: in un mese i profili e account social legati agli azzurri crebbero in maniera sostanziosa. Facebook ebbe in un mese un aumento del 23% (da 2,287 a 2,810 milioni) e Twitter addirittura del 738% (da 43.968 a 368.551 considerando anche l'account in lingua inglese).

Messi-Ronaldo, sfida stellare anche sui social

Anche sui social è sfida tra stelle: non è detto che la battaglia sul campo tra Cristiano Ronaldo e Lionel Messi abbia luogo durante il torneo, ma quella su Facebook e Instagram è molto viva. Negli ultimi 13 mesi, il nome “Cristiano Ronaldo” è stato menzionato oltre 19,5 milioni di volte su web e social media, come riporta il sito specializzato TalkWalker, in particolar modo in corrispondenza del goal in rovesciata segnato nella partita di Champions League contro la Juventus il 3 aprile 2018. Nello stesso arco di tempo il nome “Lionel Messi” è comparso in 8 milioni di post. Su Twitter non c’è nemmeno gara: Cristiano Ronaldo ha oltre 72,6 milioni di follower, mentre Messi non ha neanche un account ufficiale. Sommando i follower Facebook e Instagram, Ronaldo è comunque il re incontrastato: la stella portoghese arriva a 250 milioni, mentre Messi “soltanto” a 184.

Il caso Telegram

Il Mondiale di Russia 2018, vista la situazione internazionale, avrà anche implicazioni economiche e politiche. Ma non solo, anche la comunicazione entrerà nel dibattito. Oltre alla questione dell’isolamento della Russia per via delle sanzioni ancora attive di Unione europea e Usa, e le turbolenze diplomatiche per l’avvelenamento dell'ex spia russa Sergej Skripal, c’è il caso Telegram. I tifosi che assistono ai Mondiali dalla Russia - così come chiunque si trovi nel Paese - non potranno parlarne attraverso l’app di messaggistica creata dai fondatori del social network russo Vk, ormai essa stessa quasi un social per via della possibilità di diffondere post e contenuti. Telegram è stata messa al bando in Russia a fine aprile, in seguito al rifiuto della app di consegnare al Servizio per la sicurezza federale (Fsb) le chiavi crittografiche che permetterebbero alle autorità russe di accedere ai messaggi criptati scambiati tramite la piattaforma. "La privacy non si vende e i diritti umani non possono essere sacrificati per paura o avidità", ha detto il fondatore dell'app Pavel Durov sulla sua pagina nel social network Vk. E migliaia di persone sono scese in strada contro il blocco.

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