G7, Trump non accetta il documento finale. Merkel: "Ritiro deprimente"

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Il presidente americano su Twitter smonta tutto: si dissocia dalle conclusioni del vertice e definisce Justin Trudeau "un disonesto e un debole". Il presidente canadese: "Accordo è ciò che conta", ma non cita il tycoon.  Macron: "Bisogna essere seri"

"Ho dato istruzioni di non appoggiare il documento finale del G7". Dall'Air Force One, in viaggio verso Singapore per il vertice con Kim Jong un, Donald Trump posta su Twitter un annuncio shock, senza precedenti nella storia: gli Stati Uniti non firmeranno le decisioni prese dai sette leader delle potenze industrializzate. Si tirano indietro dopo aver accettato in un primo momento le conclusioni del vertice. Durissima la reazione della cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha commentato: "Il ritiro via tweet è ovviamente deludente e anche un po' deprimente". Al termine del summit, Merkel aveva dichiarato il proprio sostegno alla dichiarazione finale concordata. Il presidente canadese Justin Trudeau, definito da Trump "disonesto e debole", scrive su Twitter che l'accordo raggiunto al G7 "favorirà la prosperità dei cittadini e l'economia, è questo ciò che conta", ma non risponde direttamente alle accuse del presidente americano. Per il presidente francese Macron "la cooperazione internazionale non può essere dettata da pugni di rabbia e dichiarazioni usa e getta".

Merkel: "Europa non potrà più fare affidamento sugli Usa"

Merkel ha poi aggiunto. "L'Europa deve prendere meglio il suo destino nelle proprie mani e difendere da sola i suoi valori, nel caso con il Giappone". Sugli Usa la Germania e l'Europa non potranno più "fare affidamento in maniera un po' avventata", ha concluso la cancelliera tedesca.

Trudeau: "Accordo storico, è quello che conta"

"L'accordo storico che abbiamo concluso al G7 di Charlevoix - scrive su Twitter il premier canadese Justin Trudeau - favorirà la prosperità dei cittadini e l'economia, proteggerà la democrazia, preserverà l'ambiente e garantirà i diritti delle donne e delle ragazze nel mondo. E' quello che conta", dice Trudeau non rivolgendosi direttamente a Trump e alle sue accuse. L'Europa reagisce con cautela.

Usa: "Pugnalati alle spalle"

Il premier canadese Justin Trudeau, ha "veramente pugnalato alle spalle" gli Stati Uniti e la reazione americana è stata tale per non mostrare "debolezza" prima dello storico summit con il leader nordcoreano Kim Jong-un a Singapore. È il quadro tratteggiato da Larry Kudlow, consigliere economico del presidente americano Donald Trump, per spiegare il caos scoppiato al G7 in Canada conclusosi con una dichiarazione finale alla quale l'inquilino della Casa Bianca ha ritirato la firma, accusando Trudeau di essere stato "molto disonesto e debole".

Lo strappo

Nella conferenza stampa finale del summit, il premier canadese aveva presentato il documento finale faticosamente concordato tra tutti e sette i Paesi, sottolineando però la determinazione di Ottawa a rispondere ai dazi Usa su acciaio e alluminio con misure di ritorsione. Parole che non sono piaciute a Trump che con un tweet dall'Air Force One, già in viaggio verso il sud-est asiatico, aveva annunciato il ritiro. 

Le parole di Trudeau

"Noi canadesi siamo gentili, siamo ragionevoli, ma non ci faremo maltrattare", aveva affermato Trudeau: "Ho detto direttamente al presidente americano che i canadesi non lasceranno facilmente che gli Stati Uniti vadano avanti con tariffe contro la nostra industria dell'acciaio e dell'alluminio. E non lasceranno che questo avvenga per presunti motivi di sicurezza, dopo che i canadesi dalla prima guerra mondiale in poi si sono sempre trovati fianco a fianco con i soldati americani in terre lontane dove ci sono conflitti. Per noi - ha concluso Trudeau - questo è un insulto". Evidentemente partito con la convinzione di essere riuscito a bloccare le temute rappresaglie, Trump, leggendo, ha perso completamente le staffe, bollando le parole di Trudeau come "false" e minacciando contromisure durissime se verranno colpiti gli agricoltori, i lavoratori e le aziende americane.

La reazione dell’Europa 

Colta di sorpresa, l'Europa prova a smorzare i toni: "Ci atteniamo al comunicato come approvato da tutti i partecipanti al G7", è la reazione di Bruxelles secondo quanto fanno trapelare fonti delle istituzioni europee. "La cooperazione internazionale non può essere dettata da pugni di rabbia e dichiarazioni usa e getta". È la dura reazione del presidente francese Emmanuel Macron. In una dichiarazione dell'Eliseo citata dalla Bbc, Macron invita "ad essere seri e meritarsi la stima dei nostri popoli". "Il presidente americano, Donald Trump, ha distrutto gran parte della fiducia tra Usa ed Europa". E' la dura accusa lanciata dal ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas che ha aggiunto: "L'Europa unita è la risposta ad America First". 

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