Arrestati da Starbucks: risarciti con 1 dollaro e fondo no pregiudizi

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Rashon Nelson e Donte Robinson (foto Twitter)
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Rashon Nelson e Donte Robinson hanno ottenuto dalla città di Philadelphia la cifra simbolica e la promessa di finanziamento per un programma anti-pregiudizi indirizzato ai giovani imprenditori

Si è chiuso con un accordo finanziario da 200mila e due dollari, il caso dei due afroamericani arrestati il mese scorso al punto vendita Starbucks di Philadelphia, Pennsylvania. Rashon Nelson e Donte Robinson hanno ottenuto dalla città la cifra simbolo di 1 dollaro ciascuno per l'ingiusta detenzione, e l'impegno di un grosso finanziamento per l'avvio di un programma "anti-pregiudizi" per giovani imprenditori.

La risoluzione della disputa

L'accordo, reso noto dal portavoce del sindaco di Philadelphia, Jim Kenny, include un contributo di 200mila dollari da parte della città per un nuovo programma pilota "per gli studenti delle scuole pubbliche cittadine che hanno l'aspirazione di diventare imprenditori". In un comunicato diffuso dalla municipalità viene inoltre precisato che, come previsto, Robinson e Nelson, non riceveranno denaro dalla sovvenzione, ma la cifra simbolica di un dollaro. Il sindaco Kenney ha dichiarato di essere "lieto di aver risolto le potenziali rivendicazioni contro la città in questo modo produttivo". "Questo – ha detto il primo cittadino - è stato un incidente che ha suscitato molto dolore nella nostra città", aggiungendo che “piuttosto che spendere tempo, denaro e risorse per impegnarsi in un processo potenzialmente contraddittorio, Rashon Nelson e Donte Robinson ci hanno invitati a collaborare con loro nel tentativo di fare qualcosa di positivo".

L'accordo con Starbucks

In una dichiarazione congiunta con Nelson e Robinson, Starbucks ha annunciato di aver raggiunto un accordo finanziario separato con gli uomini all'inizio di questa settimana. Nel ringraziare "Donte e Rashon per la loro disponibilità a riconciliarsi", il ceo Kevin Johnson, arrivato a Philadelphia per incontrare i due giovani, ha reso noto che a entrambi sono state offerte borse di studio universitarie da Starbucks e l'opportunità di incontrare l'ex procuratore statunitense Eric Holder, che è stato assunto per ampliare gli sforzi dell'azienda verso una politica di equità. La società ha annunciato che il 29 maggio verranno chiusi più di 8mila punti vendita negli Stati Uniti per una giornata di formazione "anti-pregiudizi".

L'arresto dello scorso 12 aprile

Sembrerebbe, dunque, chiudersi nel migliore dei modi una vicenda che, lo scorso 16 aprile, ha portato il colosso del caffè al centro di pesanti accuse di razzismo. Il 12 aprile Donte e Rashon vennero arrestati dalla polizia all'interno di un punto vendita del centro cittadino, dopo la segnalazione di un dipendente del locale, irritato dal fatto che i due giovani non ordinavano nulla e dopo il loro rifiuto di uscire dal locale. La scena con i due giovani ammanettati e portati via dagli agenti venne ripresa col telefonino da un'altra cliente che, successivamente, la postò sui social creando un caso nazionale. Dopo otto ore in prigione i due uomini, inizialmente fermati per sconfinamento e disturbo, vennero rilasciati per mancanza di accuse a loro carico. L'episodio fu accompagnato dalle scuse del capo della polizia di Philadelphia e dello stesso ceo Johnson che, giorni dopo, incontrò personalmente i due giovani. Ciò non ha evitato un'ondata di polemiche e indignazione in tutto il Paese, soprattutto da parte della comunità afroamericana di Philadelphia che, il giorno dopo il fermo, organizzò un sit-in davanti al punto vendita di Starbucks accusando l'azienda di "discriminazione razziale".

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