Siria, Trump a Russia: "Arrivano missili". Mosca: sparino a terroristi
MondoIl presidente dopo la minaccia russa di abbattere eventuali razzi statunitensi: "Tieniti pronta, stanno per arrivare. Sono belli, nuovi, intelligenti". Controreplica: "Missili intelligenti non dovrebbero volare contro governo legittimo". Decollano da Sigonella aerei Usa
Sale la tensione tra Washington e Mosca sulla questione Siria e, in particolare, sul presunto attacco chimico lanciato il 7 aprile contro Duma. Dopo che il governo russo si era riservato il diritto di "abbattere missili e "distruggere le fonti di lancio" in caso di aggressione degli Stati Uniti contro Damasco, il presidente Usa Donald Trump ha attaccato su Twitter: "La Russia minaccia di abbattere tutti i missili sparati verso la Siria. Tieniti pronta Russia, perché stanno per arrivare, belli, nuovi e 'intelligenti'! Non dovreste essere alleati di un animale assassino che uccide la sua gente con il gas e si diverte!". Qualche ora dopo il tweet, secondo quanto riportato da media russi, alcuni aerei americani sarebbero partiti dalla base di Sigonella in Sicilia in vista di un eventuale attacco. Ancora prima del decollo dei caccia Usa, era arrivata secca la replica di Mosca che ha anche annunciato lo schieramento a partire da domani, 12 aprile, delle proprie forze di polizia a Duma: "I missili 'intelligenti' dovrebbero volare verso i terroristi, non verso il governo legittimo". Poco dopo, erano arrivate anche le parole di Damasco che ha definito "spericolate" e "avventate" le minacce di Trump. Intanto, mentre l'Eurocontrol avverte le compagnie aeree su possibili bombardamenti in Siria nelle prossime ore, i media francesi fanno sapere che i caccia transalpini sarebbero pronti al decollo al fianco di Washington.
Trump: "Fermiamo le armi?", ma decollano aerei militari da Sigonella
Trump ha anche dichiarato che i rapporti "con la Russia sono adesso i peggiori di sempre, anche rispetto alla Guerra fredda. Non c'è motivo per tutto questo. La Russia ha bisogno di noi. Fermiamo la corsa alle armi?". Qualche ora dopo l'invito a deporre le armi, però, dalla base militare americana di Sigonella (Catania) sono decollati gli aerei dell'Aeronautica americana che si sono diretti verso la Siria in missione di ricognizione, in vista di un eventuale attacco missilistico Usa. Lo riferiscono diversi media russi, ripresi anche dalla versione araba di Sky News. Secondo le rilevazioni satellitari, si tratta in particolare di modelli Boeing P-8 'Poseidon' in grado di svolgere missioni di ricognizione, sorveglianza e intercettazione anti-sommerigibile. Mosca, intanto, ha detto che i missili promessi dal tycoon distruggeranno le prove dei sospetti attacchi chimici.
Mosca schiera la polizia militare a Duma
Dopo le minacce statunitensi, la Russia ha annunciato che da domani, 12 aprile, la sua "polizia militare" sarà schierata a Duma, la città siriana che si ritiene sia stata colpita da un attacco con armi chimiche, per garantire "ordine e sicurezza". A riportarlo è la Tass citando il generale Viktor Poznikher, primo vice del capo del Dipartimento operativo principale dello Stato maggiore russo. In mattinata, l'esercito russo ha fatto sapere che si riserva il diritto di "abbattere i missili" e "distruggere le fonti di lancio" in caso di aggressione degli Stati Uniti contro la Siria: lo ha detto l'ambasciatore di Mosca in Libano, Alexander Zasypkin, sottolineando che "le forze russe affronteranno qualsiasi aggressione degli Stati Uniti contro la Siria". Attraverso il suo portavoce, Dmitri Peskov, Putin ha poi detto che "il Cremlino si aspetta che tutti i Paesi si astengano dal compiere passi "non provocati" e che possano "destabilizzare la situazione fragile nella regione". Peskov ha anche esortato a "non credere" ai resoconti dei giornali che predicono raid americani in Siria. Nelle scorse ore, infatti, il cacciatorpediniere Usa si è avvicinato alla costa siriana, non lontano dal porto di Tartus, dove c'è una base della marina militare russa.
Damasco: "Minacce Usa avventate, mettono a rischio la pace"
Nel botta e risposta tra Mosca e Washington si inserisce anche il governo siriano. Damasco, infatti, definisce "spericolate" e "avventate" le minacce americane di un attacco militare. In un comunicato del ministero degli Esteri diffuso dall'agenzia ufficiale Sana si afferma che "il pretesto delle armi chimiche è evidentemente una scusa debole e non sostenuta da prove". Il ministero ha poi aggiunto che le "minacce americane mettono in pericolo la pace e la sicurezza internazionali".
Eurocontrol: "Possibili bombardamenti nelle prossime 72 ore"
Sempre in mattinata, l'Agenzia europea per la sicurezza aerea ha pubblicato un'allerta su possibili bombardamenti aerei in Siria "entro le prossime 72 ore" chiedendo alle compagnie aeree la "dovuta considerazione" nel pianificare voli nel settore del Mediterraneo Orientale. "A causa del possibile lancio di bombardamenti in Siria con missili aria-terra e/o cruise entro le prossime 72 ore, e della possibilità di perturbazioni intermittenti dell'equipaggiamento radio di navigazione, è necessaria adottare la dovuta considerazione quando si pianificano operazioni di volo nell'area del Mediterraneo Orientale/Nicosia FIR", si legge nell'allerta pubblicata da Eurocontrol. Gli operatori aerei sono stati invitati a controllare "ogni NOTAMs (Messaggio ai naviganti aerei, ndr) rilevante".
Stampa francese: "Nostri caccia pronti al decollo"
Ad appoggiare gli Stati Uniti nella questione siriana potrebbero presto arrivare le forze militari francesi. A rivelarlo è il quotidiano Le Figaro, secondo cui i caccia Rafale dell'aeronautica sarebbero già "in pista" nella base di Saint-Dizier nell'eventualità di un possibile ordine del presidente Emmanuel Macron a decollare verso i cieli siriani. Non è escluso che anche i mezzi della Marina possano essere messi a disposizione di un eventuale raid contro obiettivi di Assad. Dalla Francia fanno sapere inoltre che un nuovo colloquio telefonico tra Macron e Trump è previsto nelle prossime ore per affinare la strategia comune.
Oms: "500 intossicati da sostanze chimiche a Duma"
A parlare del presunto attacco chimico nella citta di Duma è anche l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che si dice "profondamente allarmata dalle notizie sul sospetto uso di armi chimiche". L'Oms, inoltre, fa sapere che "circa 500 pazienti si sono presentati presso strutture sanitarie esibendo sintomi coerenti con l'esposizione a sostanze chimiche tossiche, come grave irritazione delle mucose, insufficienza respiratoria e interruzione del sistema nervoso centrale. Oltre 70 persone che si erano rifugiate negli scantinati sono morte, 43 delle quali con sintomi da esposizione a sostanze tossiche". Attraverso il direttore generale, Peter Salama, è stato richiesto "accesso immediato e senza ostacoli all'area, per fornire assistenza alle persone colpite, valutare gli impatti e dare una risposta globale di salute pubblica". Lo stesso Salama poi ha aggiunto: "Dovremmo essere tutti indignati per questi orribili report e immagini che arrivano da Duma".