L'Isis rivendica l'attentato di sabato. Il bilancio parla di 7 morti (oltre ai killer) e 21 feriti in gravi condizioni. Nuovi arresti della polizia, mentre continuano indagini e perquisizioni. Theresa May: "Attacco a tutto il mondo libero"
Mentre continuano le indagini, i raid della polizia inglese e gli arresti, è arrivata la rivendicazione che tutti si aspettavano. L’Isis, attraverso il suo “organo di stampa” Amaq, dopo quasi 24 ore si è attribuito l'attentato di Londra di sabato sera, che sarebbe stato opera dei suoi “combattenti”. L’attacco, in 8 minuti, ha preso di mira passanti e turisti in giro fra London Bridge e i locali di Borough Market. Il bilancio parla di almeno 7 morti (oltre ai tre attentatori) e una cinquantina di feriti, tra cui 21 in gravi condizioni. Tra le vittime ci sono persone di varie nazionalità. La prima a essere identificata pubblicamente è Christine Archibald, “Chrissy”, canadese trasferitasi in Europa per raggiungere il fidanzato. La premier Theresa May ha definito l'attentato un "attacco a tutto il mondo libero"
Nuovi arresti
La rivendicazione del Califfato è arrivata ieri sera, alla fine di una giornata di indagini sui profili dei tre terroristi, uccisi dalla polizia, e di caccia ai possibili fiancheggiatori. E anche oggi la giornata si è aperta con nuovi raid della polizia londinese. Le forze dell’ordine hanno fatto irruzione questa mattina verso le 4 (le 5 in Italia) in altre due abitazioni a Newham e a Barking. Alcune persone sono state fermate. Un testimone ha detto ai media della capitale di avere sentito una forte esplosione seguita da colpi di arma da fuoco. Fino a ieri gli arresti erano 12: 8 uomini e 4 donne.
Scotland Yard ha identificato i tre attentatori
Scotland Yard ha confermato di conoscere le identità dei tre aggressori dell'attacco di Londra ma di non volere al momento comunicare i loro nomi per le indagini in corso. Lo ha detto Cressida Dick, la comandante della Met Police, che pero' non ha voluto rivelare se i tre uomini fossero già finiti o meno nel 'radar' dell'anti-terrorismo britannico. Nonostante il riserbo della polizia britannica, secondo indiscrezioni di stampa uno dei tre attentatoi era comparso in un documentario di Channel 4 sull'integralismo islamico nel Regno Unito mentre srotola una bandiera dell'Isis a Regent's Park. Nel filmato andato in onda l'anno scorso viene ripreso con due predicatori islamici noti alle forze dell'ordine mentre discute con gli agenti di polizia che erano intervenuti.
May: "Un attacco al mondo libero"
Dopo una riunione del comitato di emergenza la premier britannica Theresa May ha comunicato che il livello di allerta nel paese resterà grave. Misure si sicurezza supplementari sono state aggiunte in posti sensibili, tra cui i ponti sul Tamigi. "Le vittime venivano da numerosi paesi - ha detto la premier, aggiungendo che "questo è stato un attacco a Londra e al Regno Unito ma anche a tutto il mondo libero.
Trump: "Questo spargimento di sangue deve finire"
Oggi, intanto, riapre la stazione di London Bridge e riprende la campagna in vista delle elezioni dell’8 giugno. La premier Theresa May, non senza sospetti di “strumentalizzazioni elettorali”, ha annunciato battaglia all’estremismo islamico. Dopo vari tweet, poi, di Londra ha parlato pubblicamente anche il presidente Usa Donald Trump. “Questo spargimento di sangue deve finire. Questo spargimento di sangue finirà. Farò tutto il necessario per impedire che questa minaccia si estenda fino alle nostre sponde”, ha detto al gala annuale del Ford Theatre a Washington, dove si commemora la figura di Abramo Lincoln. Trump ha aggiunto di aver chiamato May per “esprimere il nostro incrollabile sostegno”, ha sottolineato che gli Usa faranno tutto il possibile per “portare i colpevoli davanti alla giustizia”, ha ribadito la “determinazione, più forte che mai, a proteggere gli Stati Uniti e i suoi alleati da un nemico codardo che ha dichiarato guerra alla vita innocente”.