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Francia, Le Pen tra gli operai Whirlpool: sfida a Macron in fabbrica

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I poster elettorali di Emmanuel Macron e Marine Le Pen (Getty Images)

La leader del Front National si è presentata a sorpresa tra i lavoratori di Amiens mentre il suo rivale stava discutendo con i loro rappresentanti sindacali. Per lui anche qualche fischio

Emmanuel Macron con i vertici sindacali, Marine Le Pen in mezzo agli operai. È iniziato da poco il duello presidenziale finale verso l'Eliseo e già il leader del Front National ha fatto la sua prima mossa: si è presentata tra i lavoratori Whirlpool di Amiens proprio mentre il suo rivale stava parlando con i loro rappresentanti. Una sorta di confronto diretto istituzionale che racconta la differenza di approccio tra i due contendenti e fa intuire quanto sarà "calda" la campagna.

La mossa di Marine Le Pen

"Sono là dove devo essere, in mezzo ai salariati", ha detto Marine Le Pen, accusando Macron di essere dalla parte delle oligarchie. Il tutto all'interno di una situazione aziendale già complessa: la Whirlpool ha infatti annunciato in gennaio di voler delocalizzare la fabbrica in Polonia; criticato per non aver visitato l'impianto, situato nella città dove è cresciuto, Macron aveva promesso di recarsi dagli operai dopo il secondo turno. L'appuntamento era appunto per il 26 aprile, ma Le Pen lo ha battuto sul tempo, arrivando nella struttura produttiva mentre il rivale incontrava i delegati dei lavoratori alla Camera di Commercio locale. "Se Whirlpool non si comporta bene, ci saranno conseguenze", ha poi detto Macron in una conferenza stampa, accusando Le Pen di "sfruttare politicamente" la vicenda dell'azienda. All'arrivo in fabbrica, il leader di "En Marche" è stato però accolto dai fischi. Secondo Le Figaro, tuttavia, tra gli operai erano presenti anche militanti del Front National, che avrebbero pure distribuito croissant ai presenti.

I sindacati divisi

Le Pen sembrerebbe puntare quindi a conquistare le fabbriche. E a fare pressione sui dubbi di quei sindacati che non si riconoscono nel centrista Macron. Anche le organizzazioni che rappresentano i lavoratori, infatti, sono divise: la Cgt, il sindacato di sinistra, non ha dato indicazioni. Così come si sono astenuti Force Ouvriere, sindacato della sinistra riformista, e Cfe-Cgc, prima sigla tra i quadri. La Cfdt, il sindacato di ispirazione cattolica che ha appoggiato molte delle riforme del quinquennio di Hollande, ha invece chiesto ai suoi aderenti di votare per Macron. Secondo un sondaggio condotto da Harris Interactive, al primo turno Le Pen avrebbe ottenuto il 15% dei voti degli iscritti alla Cgt, il 14% di quelli dei membri della Cfdt e il 13% degli aderenti alla Cfe-Cgc.

Le scelte di Sarkozy e Melenchon

Intanto, iniziano a emergere le dichiarazioni di voto tra i politici esterni a En Marche e al Front National. "Voterò Emmanuel Macron al secondo turno delle presidenziali -  ha affermato l'ex presidente Nicolas Sarkozy - è una scelta di responsabilità che non vale in nessun caso come sostegno al suo progetto. Credo che l'elezione di Marine Le Pen e l'attuazione del suo programma porterebbero delle conseguenze molto gravi per il nostro Paese e per i francesi". Il candidato di sinistra, Jean-Luc Melenchon, non dirà invece quale sarà la sua scelta di voto personale per il secondo turno: "Nel nostro movimento ci saranno diverse opinioni" che verranno rese pubbliche il 2 maggio, al termine di una consultazione, ha spiegato nel corso di una conferenza stampa il portavoce del candidato, Alexis Corbière.

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