
Per la seconda sera consecutiva decine di migliaia di persone sono scese in strada a Bucarest e in altre città romene per protestare contro il provvedimento approvato dal Governo il 31 gennaio, che riduce le pene per alcuni reati commessi da funzionari pubblici. L’Esecutivo guidato dal socialdemocratico Liviu Dragnea difende la misura, ma anche Bruxelles invita a non fare passi indietro. Si dimette il ministro del Commercio. LA FOTOGALLERY

L’approvazione, martedì 31 gennaio, da parte del governo rumeno di un decreto legge che ha depenalizzato alcuni reati di corruzione, ha scatenato numerose manifestazioni di protesta in tutto il Paese -
La corruzione percepita nel mondo
In molte città della Romania, sin dal 31 gennaio, ci sono state manifestazioni di piazza. Nella capitale Bucarest, nonostante il freddo, il 1° febbraio si sono radunate più di 200mila persone –
La reazione del Governo alle manifestazioni
Il Decreto legge prevede la depenalizzazione di alcuni reati legati alla corruzione: l’abuso di potere, ad esempio, sarà punibile con il carcere solo se arreca un danno allo Stato superiore a 44mila euro –
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Il decreto è stato approvato dal Governo guidato dai socialdemocratici del Psd. Secondo le opposizioni, il primo beneficiario della nuova legge sarà proprio il leader del Psd, Liviu Dragnea (ritratto nella foto nelle vesti di Stalin), sotto processo assieme ad altri politici di sinistra per abuso di potere –
Elezioni in Romania, trionfo dei socialdemocratici
Il Governo, nelle ultime ore, ha difeso il decreto sostenendo che serve per alleggerire il numero dei detenuti nelle carceri -

Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker: "La lotta alla corruzione in Romania deve avanzare, non indietreggiare. Seguiamo gli sviluppi con grande preoccupazione" –
Il presidente rumeno e la mancata premier musulmana
Durante la manifestazione a Bucarest del 1° febbraio sono stati registrati scontri tra forze dell’ordine e manifestanti, con lanci di pietre, bottiglie, petardi e gas lacrimogeni –
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Il processo per abuso d’ufficio a Liviu Dragnea, leader del Psd, il maggiore partito di governo, è iniziato nel mese di gennaio e riguarda una possibile perdita per lo Stato di circa 24mila euro, una cifra sotto la soglia introdotta dal nuovo Decreto legge per la detenzione in carcere –
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Contro la nuova legge si è espresso anche il Presidente della Repubblica Klaus Iohannis che l’ha definita “scandalosa” e ha chiesto l’intervento della Corte Costituzionale. Nella foto, i manifestanti evocano un "nuovo 89", riferendosi alla deposizione del dittatore comunista Nicolae Ceaușescu –
Riesumata la salma del dittatore
Il 2 febbraio, in segno di protesta contro il Governo, il ministro del Commercio Florin Jianu ha annunciato le sue dimissioni –
La notizia delle dimissioni di Florin Jianu