I dirigenti del Cremlino sono accusati di aver interferito con le elezioni americane dello scorso novembre. Il presidente uscente: "Tutti gli americani dovrebbero essere allarmati dalle loro azioni". La risposta di Mosca: saranno adottate adeguate rappresaglie
Dopo i presunti hackeraggi russi sul voto Usa, Obama espelle 35 persone definite "agenti dell'intelligence" di Mosca. È il pugno duro di Barack Obama contro Vladimir Putin in risposta agli hackeraggi russi che hanno interferito nelle presidenziali americane (LO SPECIALE) con lo scopo di favorire l'elezione di Donald Trump.
Il Cremlino minaccia ritorsioni e intanto chiude una scuola angloamericana moscovita. La Casa Bianca afferma di temere ora interferenze russe anche sulle elezioni in Europa. Trump afferma di voler incontrare l'intelligence e liquida la faccenda invitando a passare a "cose migliori e più grandi".
Il comunicato della Casa Bianca:
Read the statement by @POTUS on U.S. actions in response to Russian malicious cyber activity and harassment:https://t.co/4IO178lrkW pic.twitter.com/nRBYmhyNVz
— The White House (@WhiteHouse) 29 dicembre 2016
Sanzioni - Con una decisione senza precedenti, il presidente americano uscente (a gennaio è previsto il passaggio di consegne tra Barack Obama e Donald Trump) ha disposto sanzioni direttamente contro le due principali intelligence russe, il Gru e l'Fsb, il primo per lo spionaggio militare all'estero e l'altro per il controspionaggio. Colpiti anche quattro ufficiali del Gru e tre società che hanno fornito supporto materiale alle cyber operazioni della stessa intelligence. In tutto nove tra entità e individui. Inoltre il ministero del tesoro designerà due russi per l'uso di mezzi cibernetici che consentono di rubare fondi e informazioni personali.
Espulsi 35 dirigenti russi – Il dipartimento di Stato, invece, ha espulso come persone non grate 35 funzionari russi operanti negli Usa che "hanno agito in modo incoerente con il loro status diplomatico o consolare", probabilmente per essere stati coinvolti in attività di intelligence sotto copertura diplomatica, dato che il comunicato della Casa Bianca parla di "operativi dell'intelligence russa". Hanno 72 ore di tempo per lasciare gli Usa, insieme ai loro famigliari. Chiusi anche due complessi ricreativi di proprietà del governo russo a New York e in Maryland, usati per scopi di spionaggio. Infine, il dipartimento dell' Homeland Security e l'Fbi stanno rilasciando informazioni tecniche declassificate sulle attività informatiche dell' intelligence militare e civile russa per consentire di individuarle e stroncarle negli Usa e all'estero.
Mosca: risposte adeguate - Immediata la reazione di Mosca: il Cremlino promette "misure di ritorsione", il ministero degli Esteri ammonisce che le nuove sanzioni sono controproduttive e danneggeranno la ripresa delle relazioni bilaterali.
Pugno duro di Obama - Ma Obama avvisa che non finisce qui, promettendo che gli Usa "continueranno a prendere una serie di azioni a tempo debito, alcune delle quali non pubblicizzate", contro la Russia e che la sua amministrazione fornirà nei prossimi giorni al Congresso un rapporto sulle interferenza di Mosca nelle elezioni. "Tutti gli americani dovrebbero essere allarmati dalle azioni russe", ha spiegato il presidente, evocando anche le persecuzioni subite dai diplomatici americani in Russia e definendo le varie decisioni prese oggi come una "risposta necessaria e appropriata agli sforzi di danneggiare gli interessi Usa".
Le mosse di Trump - La mossa di Obama mette Trump nella posizione di dover decidere se revocare le misure una volta insediatosi alla Casa Bianca e potrebbe creare difficoltà ai suoi ministri designati durante le audizioni di conferma al Senato, dove il sostegno alle sanzioni contro la Russia è forte.