Un'inchiesta del New York Times sul disastro aereo della Germanwings rivela che, circa 2-3 mesi prima dello schianto, il copilota aveva consultato oltre dieci medici, chiedendo di essere curato per una serie di disturbi
La mail inviata nel 2009 - Nell’inchiesta sul disastro aereo, il quotidiano americano ha pubblicato inoltre il contenuto di una mail, inviata dal copilota alla Lufthansa nel 2009, nella quale chiedeva di essere reintegrato nel programma di addestramento, dopo mesi di interruzione: Lubitz nella mail informava la compagnia di aver sofferto di una grave depressione. Secondo il Nyt, Lufthansa sottopose nuovamente il copilota ai test, ma non si assicurò che fosse in cura per la malattia mentale, né dispose controlli particolari sulle sue condizioni psichiche.
Ad agosto l'ultimo controllo di routine - D'altronde, anche il ministro tedesco dei Trasporti, Alexander Dobrindt, ha escluso la possibilità di rendere inabili al volo i piloti che abbiano sofferto di depressione, anche perché potrebbe spingerli a nascondere una patologia che, ha sottolineato il ministro, si può curare nella maggior parte dei casi.
L'ultima visita di routine alla quale Lubitz era stato sopporto risale all'agosto di un anno fa: uno specialista aveva confermato la sua attitudine al volo. Ma dalle indagini, subito dopo il disastro del 24 marzo scorso, è emerso che il pilota aveva nascosto alla compagnia certificati medici di malattia che gli avrebbero impedito di mettersi ai comandi di un aereo.
The Germanwings crash shows how little has been done to address the dangers of pilot suicide http://t.co/AkEdXF3dvy pic.twitter.com/tRhu4k0fC0
— The New York Times (@nytimes) 19 Aprile 2015