Merkel a Hollande: "Insieme dobbiamo rafforzare l'Ue"

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La cancelliera tedesca invia un messaggio di congratulazioni al neo presidente francese: "Spetta a noi prendere le decisioni necessarie per l'Unione Europea e la zona Euro". Il socialista partecipa al fianco di Sarkozy alla cerimonia al milite ignoto

Bisogna prendere "le decisioni necessarie" per l'Europa. Lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel in un messaggio al neo eletto presidente francese Francois Hollande. "Spetta a noi prendere le decisioni necessarie per l'Unione Europea e la zona Euro per preparare le nostre società al futuro ed assicurare o rafforzare la loro prosperità", ha scritto la cancelliera Merkel nel suo messaggio di congratulazioni al nuovo presidente francese.

La sera di lunedì la cancelliera ha dichiarato che Hollande sarà "accolto a braccia aperte" in Germania, pur ammonendo: "Il Patto di bilancio non si tocca e tanto meno può essere messa in discussone la politica di risanamento dei conti pubblici". Un'apertura nei confronti dello sfidante di Sarkozy arrivata dopo che nel corso della campagna elettorale Angela Merkel aveva evitato di incontrare il candidato socialista.

Il neo presidente, il cui insediamento ufficiale arriverà il 15 maggio, intanto, ha partecipato oggi 8 maggio al fianco di Sarkozy alla cerimonia al monumento al milite ignoto in occasione delle celebrazioni per l’anniversario della fine della seconda guerra mondiale in Europa. "Questa era l'immagine di unione che bisognava dare, andava fatto" ha commentato Hollande dopo la cerimonia.

Dopo essersi stretti la mano incontrandosi all'Arco di Trionfo, in un silenzio assoluto, i "due presidenti" hanno deposto insieme una corona sulla tomba del milite ignoto, poi hanno ascoltato insieme la Marsigliese, sull'attenti, davanti al braciere acceso, per un'immagine che in pochi secondi ha fatto il giro del mondo.
"Era l'immagine di unità che dovevamo dare - ha commentato Hollande mentre Sarkozy lasciava l'Etoile per rientrare all'Eliseo - una campagna è sempre dura, questa lo è stata in modo particolare. Per questo era utile e prezioso per il paese, sapere che è unito attraverso il presidente ancora in esercizio e quello nuovo" su "uno stesso obiettivo, quella della patria ritrovata".

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