India, due italiani sarebbero stati rapiti da gruppo maoista

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Lo stato indiano dell'Orissa
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Lo riporta la televisione indiana NDTV. Il fatto sarebbe accaduto nello stato dell'Orissa, nella parte orientale della penisola indiana. In cambio della liberazione sarebbe stato chiesto il rilascio di prigionieri politici

Due turisti italiani sarebbero stati rapiti da un gruppo di maoisti nello stato indiano dell'Orissa . A riferirlo è la televisone indiana NDTV in una breaking news. I due sarebbero stati presi mentre facevano foto di donne locali presso un fiume. Secondo fonti di Ndtv, sarebbero state avanzate diverse richieste per il rilascio dei turisti. La Farnesina sta verificando la notizia. Le verifiche vengono fatte anche d'intesa ed attraverso l'ambasciata italiana e le autorità consolari in India, che sono state immediatamente allertate e attivate.

Le richieste dei rapitori - Tra le richieste, riferisce ancora Ndtv, c'è il rilascio di prigionieri politici e l'arresto dell'operazione Green hunt, lanciata nel novembre del 2009 dal governo indiano contro i ribelli maoisti Naxaliti. I due turisti sarebbero stati rapiti nel distretto di Kandhamal. E' la prima volta, afferma la tv, che i maoisti dell'Orissa sequestrano stranieri. Ad effettuare l'operazione Green Hunt sono forze paramilitari nei 5 stati del cosidetto Corridoio Rosso (Andra Pradesh, Chattisgarh, Orissa, Uttar Pradesh e Bengala occidentale) che attraversa la zona più povera dell'India orientale.

Chi sono i maoisti Naxaliti - Secondo la rete Ndtv dietro al presunto rapimento dei turisti ci sarebbero i ribelli maoisti Naxaliti. Il termine deriva dal villaggio di Naxalbari, nello Stato del Bengala Occidentale, dove nel maggio del 1967 scoppiò una rivolta di contadini poverissimi contro i latifondisti locali. Diffusi soprattutto negli Stati indiani dell'Andra Pradesh, dell'Orissa e del Chhattisgarh, i Naxaliti sono accreditati di un esercito di circa 10-15mila uomini riuniti nel People's Liberation Guerrilla Army, espressione militare del Partito comunista indiano (Maoista) il cui leader è Muppala Lakshman Rao, detto Ganapathi. Negli ultimi anni, dopo essersi macchaiti di sanguinosa attentati, hanno preso a finanziarsi ricorrendo ai rapimenti. I Naxaliti si ispirano alle teorie di Mao Zedong sulla rivoluzione rurale e sulla Lunga Marcia dalle campagne verso la capitale e riconoscono come loro fondatore il leader comunista Charu Mazumdar, morto in un carcere indiano nel 1972. Dopo il suo ultimo congresso clandestino, il partito maoista ha sancito la leadership di Muppala Lakshman Rao.

Giampiero Gramaglia, consigliere dell'Istituto Affari Internazionali



Gli ultimi attacchi dei Naxaliti - In risposta all'offensiva delle forze del governo centrale, i maoisti Naxaliti hanno effettuato alcuni attacchi contro le forze di New Delhi: il 15 febbraio 2010 assaltarono un campo di addestramento della polizia nel Bengala occidentale uccidendo almeno 25 agenti; il 6 aprile del 2010 massacrarono 75 poliziotti in un agguato nella giugnla; il 29 giugno 2010 i maoisti eliminarono 26 agenti nello Stato di Chattirgash.

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