Assange: gli Usa lavorano in segreto per la mia estradizione

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Il fondatore di Wikileaks parla in Inghilterra il giorno dopo la sua scarcerazione e ribadisce che le accuse contro di lui sono solo una montatura. Ma l'hacker australiano rivela anche i timori sulle mosse delle autorità statunitensi. GUARDA L'INTERVISTA

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L'intervista di Sky.it a Julian Assange

(In fondo all'articolo tutti i video su Wikileaks)

Julian Assange ha detto di ritenere "sempre più probabile" che gli Stati Uniti cerchino di estradarlo in relazione a Wikileaks. Nella sua prima giornata di libertà provvisoria, nella tenuta di campagna, il fondatore di Wikileaks, ha parlato all'esterno di Ellingham Hall, la tenuta dove è obbligato a risiedere (Vaughan Smith, un ex soldato e giornalista che ha fondato il Frontline Club a Londra, che agisce come base britannica di Wikileaks).

Assange ha detto di essere molto preoccupato per le mosse da parte delle autorità statunitensi. "Il grande rischio, il rischio di cui siamo sempre stati preoccupati, è di un'estradizione in Usa. E questo rischio sembra sempre più concreto e probabile". Assange ha detto che i suoi avvocati sono convinti che ci sia un "grand jury" al lavoro, in gran segreto, in Usa.

Il 39enne australiano, che si è fatto intervistare sullo sfondo innevato della bellissima tenuta in cui risiede, l'aspetto rilassato, indosso un piumino verde (guarda il video in alto). Secondo i media, i pubblici ministeri Usa stanno cercando di incriminare Assange con la motivazione che ha incoraggiato il soldato Bladley Manning a rubare i documenti riservati a cui aveva accesso da un computer del governo, per poi passarli a Wikileaks. Assange ha confermato che Wikileaks ha promesso 50mila dollari per il fondo a tutela legale di Manning, ma ha aggiunto di non aver "mai sentito parlare del nome di Bradley Manning prima che fosse pubblicato sulla stampa. La tecnologia di Wikileaks era progettata fin dall'inizio per fare in modo che non si sapesse mai l'identità o i nomi delle persone che ci forniscono il materiale".

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