Haiti, interrotte le ricerche e scatta l'allarme minori

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L'ONU, d'accordo con il governo dell'isola hanno deciso di interrompere le ricerche e procedere alla rimozione delle macerie, concentrandosi sugli aiuti. Intanto l'Unicef lancia l'allarme minori e i sismologi temono altre scosse

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"Una decisione straziante". Così la portavoce dell'Ufficio di coordinamento degli affari umanitari dell'Onu (Ocha), Elisabeth Byrs, ha definito oggi l'annuncio del governo haitiano sulla sospensione delle ricerche dei sopravvissuti al terremoto del 12 gennaio. "E' una decisione straziante ma e' stata presa in base ai consigli degli esperti", ha detto la portavoce a Ginevra. Byrs ha precisato che gran parte delle squadre di ricerca e di soccorso dell'Onu si apprestano a lasciare Haiti, anche se alcuni operatori rimarranno nell'isola caraibica per collaborare alla rimozione delle macerie e alladistribuzione degli aiuti. Secondo la portavoce, 132 persone sono state estratte vive dalle macerie dopo il sisma. Le ultime persone estratte dalle macerie a Port-au-Prince, ieri, sono una donna di 84 anni e un giovane di 22 anni e oggi un uomo estratto dalle macerie dell'Hotel Napoli.

E oggi è anche stato il giorno della protesta. Migliaia di persone hanno manifestato sotto la sede provvisoria del governo con lo slogan: "Abbiamo fame, abbiamo sete". Una folla disillusa e stremata, che a quasi due settimane dalla scossa tellurica che ha devastato la capitale haitiana, denunciano l'assenza del governo locale e la mancanza di aiuto da parte della comunità internazionale.

Intanto Matteo Perrone, dell'Unicef, lancia l’allarme minori: "Ho motivo di credere che c'è un'uscita di bambini illegale dal Paese",  che potrebbe alimentare il business criminale che ruota attorno  alle adozioni internazionali. Per questo, sul posto, sono state "messe in atto procedure e azioni in modo da evitare il più possibile che tutto ciò avvenga", mettendo anche proprio personale alla frontiera. Perrone non si sbilancia sulla scomparsa dei 15 bambini,  denunciata dall'Unicef a Ginevra, ma sottolinea che ci sono  molti casi sospetti. "Sappiamo - ha aggiunto - che ci sono  reti ben organizzate che sanno dove andare a prendere i bambini e come farli uscire avendo collegamenti con le persone del posto". 

Ma sull’isola la paura non si ferma. Secondo i sismologi dell'Istituto geofisico americano, Usgs, infatti l'isola non è ancora al riparo da un'altra violenta scossa di terremoto che potrebbe addirittura superare quella di circa due settimane fa. L'Istituto spiega che ora la necessità più urgente è quella di ricostruire il Paese rispettando le norme antisismiche, cosa che purtroppo non è stata fatta in passato. Un'altra scossa è probabile, secondo l'Usgs, al 25% e potrebbe superare la magnitudo 6 e prolungarsi per molto più tempo.

Haiti, spiegano gli esperti, emerge dalla placca caraibica che si scontra con quella nordamericana perché è
stretta tra masse imponenti che agiscono continuamente sul suo territorio. "L'esperienza della Turchia - ha detto il sismologo David Schwartz - ci porta credere che, scosse di forte entità possono ripetersi nel giro di tre mesi, come successe nel paese nel 1999". E d'altro canto anche nella stessa Haiti, negli anni 1751 e 1770, le scosse che distrussero Port-au-Prince si susseguirono a distanza ravvicinata e tutte di fortissima magnitudo.



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