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Milano, rinviato lo sgombero del centro sociale Leoncavallo: si cerca ancora un accordo

Lombardia
©Ansa

Nuovo rinvio fissato al prossimo 24 gennaio dopo la visita dell'ufficiale giudiziario allo stabile occupato dal 1994. Fontana: "Persa un'occasione, si ripristini la legalità"

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È stato rinviato al 24 gennaio prossimo lo sgombero del centro sociale milanese Leoncavallo, storica area occupata e autogestita del capoluogo lombardo. Lo ha reso noto la Questura di Milano, presente sul posto per monitorare un presidio di solidarietà. Alla manifestazione erano presenti circa 300 persone di varie realtà antagoniste di Milano. Dopo l'arrivo dell'ufficiale giudiziario e il rinvio il presidio si è sciolto. Non si sono verificati momenti di tensione.

Salgono a 130 i rinvii allo sgombrero in 19 anni

Con questo episodio, salgono a 130 i rinvii di sfratto in 19 anni, con l'aula del tribunale civile che s’è già espressa il mese scorso, riconoscendo alla società 'L’Orologio srl' del gruppo Cabassi un risarcimento da 3 milioni di euro che il Viminale dovrà versare per il mancato sgombero. Daniele Farina, storico portavoce del centro sociale più famoso d’Italia, ha nuovamente chiamato in causa Palazzo Marino."Su questa storia decide Milano. L’attore principale è il Comune, che ha dato disponibilità a lavorare per trovare una soluzione". Per il rinvio dello sgombero del Leoncavallo "non c'è particolarmente da festeggiare", ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. "Io credo che sia una situazione di illegalità che da anni dovrebbe essere sanata. Il fatto che oggi non l'abbiano ancora sanata è un peccato, un'occasione persa. Mi auguro che il 24 di gennaio finalmente si abbia il coraggio di ripristinare la legalità".

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