"Secondo me Milano è una realtà in cui è possibile percorrere strade nuove in temi di sicurezza. Già unirla con la coesione sociale - ha osservato l'ex capo della polizia - è significativo"
"Milano non è Gotham City". Così l'ex capo della polizia Franco Gabrielli, appena nominato delegato a Sicurezza e coesione sociale dal sindaco Giuseppe Sala, parlando con i giornalisti del nuovo incarico. "Ora ho bisogno di studiare. Ogni realtà è diversa e nessuno ha ricette salvifiche. Mi ha intrigato- ha aggiunto - che il sindaco Sala non pensasse a un capro espiatorio, a un uomo solo al comando", bensì a un lavoro di gruppo che verrà portato avanti "confrontandomi con chi ha le responsabilità", ovvero sindaco e assessori. "Secondo me Milano è una realtà in cui è possibile percorrere strade nuove in temi di sicurezza. Già unirla con la coesione sociale - ha osservato - è significativo".
La nomina
Giuseppe Sala ha annunciato la nomina di Gabrielli oggi, aggiungendo che nasce un comitato strategico composto dallo stesso Sala, Gabrielli, dall'assessore al Welfare Lamberto Bertolè e alla Sicurezza Marco Granelli. Il delegato quindi non si sostituirà agli assessori ma lavorerà con loro (avrà l'ufficio accanto a quello dell'assessore Granelli) per proporre strategie. Prima di annunciare il coinvolgimento, a titolo gratuito, di Gabrielli, Sala ha comunque parlato con il prefetto Renato Saccone, con il questore Gaetano Petronzi e con il ministro dell'Interno Matteo Pientedosi "perché non voglio fare nulla che non sia collaborativo".
Le parole del sindaco Sala
"Sono riuscito a portare a casa il migliore che c'è", ha detto Sala. "Milano - ha proseguito - può essere un buon laboratorio, anche politico. La sinistra deve dare risposte alla richiesta della sicurezza che viene dalla gente e non può essere solo repressione"."Dobbiamo accettare le critiche ingiuste ma non mi fa piacere se mi si descrive come uno che sottovaluta il tema della sicurezza" ha osservato Sala. "Sono un po' stufo che qualcuno mi butti addosso che non me ne occupo. Il sindaco ha ribadito che a Milano non c'è una "emergenza sicurezza" ma una questione vera "di disagio montante e di coesione sociale che fa fatica ad essere come nel passato".