Artem Uss, Corte di Milano: ministero poteva chiedere carcere per russo evaso da domicilio
LombardiaUna relazione della Corte d'Appello di Milano, fa chiarezza dopo la richiesta di accertamenti del ministero della Giustizia sulla fuga dell'imprenditore russo, evaso mentre era in attesa di estradizione negli Usa
Arrivano i chiarimenti della Corte d’Appello di Milano, dopo la fuga dell’imprenditore russo Artem Uss evaso il 22 marzo dai domiciliari cui era sottoposto nella sua casa a Basiglio (Milano) in attesa di essere estradato negli Usa. La Corte, in una relazione, chiarisce che, dopo aver deciso il 25 novembre i domiciliari per Artem Uss (eseguiti il 2 dicembre quando venne reperito il braccialetto elettronico), non poteva aggravare d'ufficio la misura cautelare se non nel caso di violazioni dei domiciliari, ma la Procura generale poteva fare ricorso chiedendo il carcere e anche il ministero della Giustizia, in base alle norme, poteva chiedere in qualsiasi momento l'aggravamento della misura, ossia la carcerazione.
"Il ministero difese la scelta dei domiciliari"
La Corte rivela anche che il Ministero della Giustizia il 6 dicembre rispose ad una lettera del Dipartimento di Giustizia degli Usa del 29 novembre, che aveva evidenziato il rischio che Uss, potesse fuggire, e nella risposta chiariva che la decisione sulla misura più idonea era di esclusiva spettanza della Corte d'Appello di Milano. E precisava che la misura decisa era stata resa più sicura con l'applicazione del braccialetto elettronico.
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Gli accertamenti del ministero della Giusitizia
I chiarimenti della Corte arrivano dopo che il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha disposto accertamenti ispettivi dopo la fuga di Uss, che è evaso rompendo il braccialetto elettronico ed è rientrato in Patria. L'opposizione ha chiesto conto al Governo dell'evasione. Artem Uss era stato arrestato a Malpensa lo scorso 17 ottobre su mandato di arresto internazionale perché sospettato di aver acquistato dagli Stati Uniti componenti elettronici destinati a equipaggiare aerei, radar o missili, e di averli rivenduti a compagnie russe eludendo le sanzioni in vigore.
Anm: "Carcere sempre extrema ratio"
"Il sistema penale che si applica anche nei casi di estradizione vuole che il carcere preventivo sia un'extrema ratio. Il sistema ci rimprovera di fare abusi sulla custodia cautelare, dopo di che quando capita l'incidente non si può pensare che sia colpa dei giudici. È il rischio che il sistema accetta nella misura in cui vuole evitare la diffusione del carcere preventivo" . Lo ha detto in serata il presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia a proposito dell'ispezione disposta dal ministro Nordio nei confronti dei giudici di Milano per l'evasione di Artem Uss. "C'è stata una giustificazione credo che la questione si chiuderà qui", ha aggiunto.