Milano, violentata sul treno per Treviglio: “C'era un altro passeggero, se n'è andato”

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La 21enne, dopo essere riuscita a liberarsi, ha chiesto aiuto al capotreno che ha allertato la polizia e chiuso le porte. Subito sono scattate le ricerche, ma l'uomo è riuscito a far perdere le proprie tracce. “La cosa terribile era che c’era un altro passeggero che, intuita la situazione, ci ha lasciati soli, andandosene”, ha raccontato la ragazza alle forze dell'ordine

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Una ragazza di 21 anni ha denunciato di aver subito una violenza sessuale ieri mattina, mentre era in viaggio su un treno partito alle 10.26 da Milano Porta Garibaldi e diretto a Treviglio (Bergamo). “C'era un altro passeggero, quando ha capito la situazione se ne è andato “, ha raccontato, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, la giovane alle forze dell'ordine.

L'aggressione sul treno

Secondo quanto emerso, la 21enne, di origini toscane, è stata aggredita mentre viaggiava a bordo del treno che collega Varese a Treviglio, mentre il convoglio stava transitando tra le fermate di Porta Garibaldi e Porta Vittoria, a Milano. La giovane, dopo essere riuscita a liberarsi, ha chiesto aiuto al capotreno che ha allertato la polizia presente sul convoglio e chiuso le porte. Subito sono scattate le ricerche e sul posto è giunta una pattuglia, ma l'uomo è riuscito a far perdere le proprie tracce. La giovane è stata soccorsa e portata in ambulanza in codice giallo all'ospedale di Treviglio, scortata da due agenti della Polfer, dove è stata medicata. Le visite hanno riscontrato lesioni al collo e ai polsi, la giovane è stata sottoposta anche ai tamponi per rilevare il Dna dell’aggressore.

Giandavide De Pau, l'uomo fortemente sospettato di essere l'autore del triplice femminicidio, lascia la Questura per essere trasferito al carcere di Regina Coeli, Roma, 19 novembre 2022. 
ANSA/GIUSEPPE LAMI

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Il racconto della ragazza

“Stavo cercando delle informazioni – è il racconto riportato dal Corriere della Sera – Dovevo raggiungere il mio fidanzato a Bergamo per recuperare una borsa che avevo dimenticato a casa sua. Mi si è avvicinato un uomo, sui 40 anni, dalla carnagione scura, all’apparenza sudamericano, invitandomi a prendere il passante. Una volta a bordo del treno, non ero sicura e così ho cercato altre persone per accertarmi di non aver sbagliato”. La 21enne ha visto salire sullo stesso treno anche l'uomo al quale aveva chiesto indicazioni, ma senza dare peso. “Percorrendo il treno -prosegue il racconto - me lo sono ritrovato. La cosa terribile era che c’era un altro passeggero che, intuita la situazione, ci ha lasciati soli, andandosene”. In quel momento la giovane è stata aggredita. “Senza neanche accorgermene, mi ha afferrata e tirata verso di sé facendomi stendere con la forza sui sedili, in un secondo era sopra di me mentre io ero stretta tra il finestrino e un sedile – prosegue il racconto – Ha iniziato a baciarmi in bocca e sul collo, mi sono sentita le mani addosso dappertutto. Mi sono trovata con i pantaloni abbassati. Ero nel panico assoluto. Per lo choc ho perso conoscenza. Poi, in un momento di lucidità, ho urlato più forte che potevo e gli ho sferrato un colpo sotto il mento. Sono scappata finché ho trovato il controllore e con lui siamo corsi fino in cima al treno dove c’era la polizia. Non so cosa mi abbia salvato, forse l’istinto di sopravvivenza”.

“Mi guardi, sono vestita di nero, indosso dei pantaloni larghi, un cappotto lungo e degli anfibi. Si dice che vengano violentate donne o ragazze che indossano minigonne o vestiti succinti. Si dice che capiti a loro, come se se la cercassero e avessero qualche responsabilità. Invece, no”, ha poi voluto aggiungere la giovane.

Aveva smesso di vivere Marta (nome di fantasia) a causa della relazione asfissiante e malata con il suo ex marito violento, che aveva promesso di ucciderla e di seppellire il suo corpo in un terreno. Da ieri la sua vita è cambiata, di nuovo, ma in meglio questa volta, grazie a uno speciale "smartwatch" che le consente, in caso di necessità, di far intervenire le forze dell'ordine semplicemente premendo un tasto. Il dispositivo, il primo di 45 che a breve saranno consegnati ad altrettante vittime, è direttamente collegato con la centrale operativa del comando provinciale dei carabinieri di Napoli: appena arriva l'SOS, la vittima viene geolocalizzata e arrivano i soccorsi.
ANSA/CARABINIERI
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