A confermarlo sono fonti del ministero. Si tratta di un 17enne e un 18enne, che sono stati individuati e ammanettati a Triuggio
Sono stati arrestati a Triuggio (nella provincia di Monza e Brianza) gli ultimi due ragazzi evasi dall'istituto minorile Beccaria la notte di Natale. Lo confermano fonti del ministero. I sette ragazzi sono stati dunque tutti rintracciati.
Gli ultimi due arresti
Gli ultimi due ragazzi arrestati hanno 17 e 18 anni: il primo è stato accompagnato al Beccaria, il secondo attende il processo per direttissima e poi andrà in un penitenziario per maggiorenni. È stato "il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia penitenziaria" ad aver localizzato e messo "fine alle 'vacanze di Natale' anche degli ultimi due evasi dal Beccaria che mancavano all'appello". Il segretario generale della UilPa Polizia Penitenziaria Gennarino De Fazio lo ha sottolineato chiedendo che "non cali il sipario sull'attenzione della politica rispetto ai problemi dei penitenziari, che restano intatti".
UilPa Polizia Penitenziaria a Nordio: "Servono soluzioni concrete"
"Al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio - ha aggiunto -, diciamo che non servono tavoli, ma che necessitano soluzioni concrete. Riforme, organizzazione, organici, equipaggiamenti, strutture e infrastrutture. Il Guardasigilli ci convochi, noi siamo pronti a fare la nostra parte con idee e proposte concrete fondate sulla conoscenza di chi opera da sempre nella prima linea delle trincee penitenziarie".
Rintracciato il quinto giovane
Uno dei giovani che mancavano ancora all'appello ha scelto di costituirsi presentandosi intorno alle 20 di ieri in questura. Si tratta di un diciannove italiano, nato a Pavia. Il giovane è stato convinto dai genitori con cui da ieri si erano messi in contatto gli agenti del nucleo investigativo regionale lombardo della Polizia penitenziaria.
Accompagnato in questura da Majorino
Il ragazzo è stato accompagnato negli uffici della Questura da Pierfrancesco Majorino, ex assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano ora candidato presidente della Lombardia per centrosinistra e M5S. Majorino è stato contattato da una donna con cui aveva conoscenze in comune proprio per l'incarico che ha avuto come assessore. Lei gli ha detto che uno dei ragazzi evasi voleva costituirsi ma non sapeva come fare. A questo punto l'europarlamentare Pd ha chiamato in Questura e ha dato appuntamento alla donna con il ragazzo, maggiorenne, in via Fatebenefratelli, ha parlato brevemente con loro e li ha accompagnati. "Non è stato un gesto eroico, ho solo fatto il mio dovere" è l'unico commento dell'eurodeputato Pd.
Majorino: "Resta pesante il contesto carcerario"
"Io ho fatto una cosa piccolissima - ha continuato - ho solo messo in contatto con la questura una signora che era a sua volta in contatto con chi si voleva costituire. Ho fatto quello che avrebbero fatto tutti". Secondo Majorino "resta molto pesante il contesto carcerario" sia in relazione a ciò che riguarda il Beccaria "sia per il sovraffollamento e il funzionamento non sempre efficace" delle carceri. "Questo deve essere un impegno che chiama in causa tutte le istituzioni senza differenze di parte - ha concluso - serve impegno totale per far sì che luoghi del genere siano dignitosi e gli agenti totalmente sostenuti".