“È parte integrante della cultura europea. È un elemento che non si può cancellare. Mentre la responsabilità della guerra va attribuita al governo di quel Paese non certo al popolo russo”, ha detto il presidente della Repubblica riferendosi alla polemica sull'opportunità di rappresentare un'opera russa
Grande successo del 'Boris Godunov' di Modest Musorgskij che ha inaugurato la stagione del Teatro alla Scala con la direzione di Riccardo Chailly e la regia di Kasper Holten, salutato da 13 minuti di applausi. Il tributo di affetto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla Scala è arrivato anche dal palco reale, dove la premier Giorgia Meloni, sorridente, si è unita all'applauso del pubblico - una standing ovation e quattro minuti di applausi - e ha poi cantato l'Inno di Mameli diretto dal maestro Riccardo Chailly. Sorridente anche la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen che, dopo l'esecuzione dell'inno alla Gioia, che è l'inno europeo, ha salutato con la mano il pubblico che era tutto girato verso il palco centrale, dove lsedeva in prima fila con Mattarella e Meloni. (LA PRIMA DELLA SCALA).
Mattarella: “La cultura russa non si cancella”
Mattarella, riferendosi alla polemica sull'opportunità di rappresentare in questo momento un'opera russa, ha detto: "Sono posizioni che non condivido sua sul piano culturale sia su quello politico. La grande cultura russa è parte integrante della cultura europea. È un elemento che non si può cancellare. Mentre la responsabilità della guerra va attribuita al governo di quel Paese non certo al popolo russo o alla sua cultura".