Milano, blitz "Ultima Generazione": farina su opera Warhol, denunciati cinque attivisti

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Due manifestanti si sono incollate ai finestrini di un'automobile dipinta dall'artista, il resto del gruppo invece al pavimento. La mostra ha nel frattempo riaperto al pubblico

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Ben otto chili di farina gettati sulla macchina di Andy Warhol: è l'ultima azione di cinque attivisti (quattro donne e un uomo) a supporto della campagna Ultima Generazione, a Milano per lanciare l'allarme sul collasso climatico. La mostra "Andy Warhol - La pubblicità della forma"  è stata poi riaperta. Gli attivisti sono stati portati in questura: al momento sono stati fermati e identificati dalla Digos, che li ha denunciati secondo l'articolo 518 duedecies, che riguarda l'imbrattamento di beni culturali ed è punito con multe fino a 10mila euro e la reclusione da sei mesi a tre anni. Ora toccherà alla società organizzatrice della mostra provvedere a una stima degli eventuali danni e alla richiesta di risarcimento.

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Il blitz

Questa mattina, verso le 11, le attiviste, all'interno della mostra alla Fabbrica del Vapore di Milano, hanno versato il contenuto di alcuni sacchi di farina sull'opera di Warhol, filmando la scena. Subito dopo, due di loro si sono incollate ai finestrini della Bmw M1 dipinta da Warhol, mentre il resto del gruppo ha fatto esplodere per terra palloncini di farina e si è incollato al pavimento. 

Le richieste degli attivisti

Hanno gridato le loro richieste: "Interrompere la riapertura delle centrali a carbone dismesse, e cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione del gas naturale". "Le opere d'arte sono state prese di mira per evidenziare l'ipocrisia valoriale della nostra società" hanno spiegato. "Davvero ci indigniamo per il danneggiamento di queste opere mentre la distruzione delle opere della natura, degli ecosistemi e della nostra stessa vita non ci fa né caldo né freddo?"

"Mie figlie in pericolo per siccità, carestie e migrazioni causate da clima"

"Oggi con questa azione di disobbedienza civile voglio sostenere la causa dell'ultima generazione perché le mie figlie, le mie studentesse saranno presto in pericolo per la siccità, le carestie, le migrazioni causate dai cambiamenti climatici". Sono alcune delle parole pronunciate da una delle cinque attiviste, che subito dopo aver sparso chili di farina sono state trascinate via dalla sicurezza. "Io sono profondamente grata ad Andy Warhol - ha continuato l'attivista mentre veniva portata via trascinata a forza - per questa opera di arte pop così simbolica per il consumo insostenibile delle risorse del pianeta".

Producer mostra: "L'opera vale circa 10 milioni"

Da quanto risulta, sono entrati regolarmente pagando il biglietto, come ha spiegato il producer dell'esposizione Stefano Lacagnina: "Hanno cosparso la macchina di farina completamente. Questo è un pezzo importante, che per la prima volta veniva esposto in mostra e ha un grande valore, circa 10 milioni di dollari. Stiamo ripulendo e per ora non tocchiamo la macchina. Stiamo aspettando i tecnici della Bmw che arrivano dalla Germania".

Sangiuliano: "Non più sopportabile oltraggio a patrimonio culturale"

Intanto l'episodio ha sollevato inevitabili polemiche sul metodo della protesta, sui sistemi di controllo e sui rischi di conservazione delle opere esposte al pubblico. Oltre alla necessità di riflettere sulle modalità di accesso ai luoghi dell'arte e al distanziamento da obiettivi sensibili. "Non è più sopportabile l'oltraggio perpetrato ai danni del patrimonio culturale nel nome di un presunto ideale ambientalista - ha commentato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano - Chi li svilisce in questo modo è evidentemente privo di spirito e di intelletto e non comprende che i musei sono i custodi della nostra identità e della nostra stessa anima".

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