Dimissioni Moratti, Renzi: “Se fossi nel Pd la candiderei per le elezioni in Lombardia”

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Il leader di Italia Viva su Moratti: “Ciò che ha fatto ha grandissimo rilievo. Rompe con la destra non per una sua antipatia, ma dice che non può accettare provvedimenti ideologici che inficino il suo lavoro. Sta dicendo che c’è un’alternativa”

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Il Terzo Polo sulla Moratti "deciderà come federazione", dopo di che "la cosa della Moratti è politicamente interessante" e "se fossi segretario del Pd chiamerei di corsa la Moratti e le direi andiamo insieme, se il Pd avesse voglia di vincere le elezioni, ma il Pd di Letta voglia di vincere...". Così Matteo Renzi al programma “L'Aria che tira” su La7. Poche ore dopo è intervenuto anche Carlo Calenda, leader di Azione, il quale ha precisato: "Pensiamo che Moratti sia un profilo di qualità, ha fatto un ottimo lavoro" ma c'è da fare attenzione al "tema delle alleanze".

Renzi su dimissioni Moratti: "Sta dicendo che c'è un'alternativa"

"Ciò che ha fatto - ha detto Renzi parlando della Moratti - è un fatto di grandissimo rilievo: rompe con la destra non per una sua antipatia ma dice che non può accettare provvedimenti ideologici che inficino il suo lavoro. Non sta solo lanciando una candidatura ma facendo un ragionamento politico, sta dicendo che c'è una alternativa" e "se fossi il segretario del Pd la chiamerei di corsa". Sulla sua candidatura "il Terzo Polo deciderà, c'è anche la questione del Lazio che è importante". 

Segretario lombardo Pd: "Sostegno a candidatura Moratti non è opzione"

"Letizia Moratti è un profilo connotato all'interno del centrodestra, il suo campo di appartenenza è quello. Per noi il sostegno alla candidatura di Moratti non è opzione". Così all'Ansa il segretario lombardo del Pd Vinicio Peluffo. "Noi stiamo facendo un altro percorso - aggiunge - che parte dalle forze politiche all'opposizione della giunta di Fontana, e che devono trovare al proprio interno la coesione necessaria per presentare un'offerta politica all'altezza per un cambiamento radicale", a maggior ragione "dopo le dimissioni di Moratti che hanno sancito in maniera chiara la fine del centrodestra così come lo conosciamo".

"Diverse personalità del centrosinistra hanno profilo adatto per svolta"

"La rottura che lei ha motivato politicamente - va avanti Peluffo - è significativa per quello che noi finora abbiamo detto, ossia che questa giunta non è stata all'altezza delle sfide che ha affrontato in questi anni, dalla pandemia alla medicina territoriale al problema dei trasporti". Ad ogni modo, secondo il segretario dem "ci sono diverse personalità nel campo del centrosinistra che hanno il profilo adatto per poter rappresentare la svolta". E se tutte le forze politiche coinvolte "guardano alla Lombardia anziché guardare allo stato dei rapporti difficili che c'è a livello nazionale, saremo in grado di trovare coesione". Perché "esiste una specificità lombarda" ed è riconducibile alle opposizioni al Pirellone che hanno "condotto battaglie comuni in questi anni, per esempio contro la riforma della sanità - conclude Peluffo - guardando alla Lombardia si può trovare la coesione ampia intorno a un programma condiviso con un profilo competitivo".

Calenda: "Moratti è un profilo di qualità, ma c'è tema alleanze"

"Pensiamo che Moratti sia un profilo di qualità, ha fatto un ottimo lavoro" ma "ciò premesso c'è un tema che è quello che le Regionali o si vince o si perde ma al primo turno, per cui c'è un tema di alleanze: ricade su di noi il dovere di trovare le alleanze possibili sapendo che c'è un paletto invalicabile per noi che è quello del Movimento 5 Stelle". Lo ha detto il leader di Azione Carlo Calenda parlando a Tagadà su La7. "Mi pare che il Pd non abbia una esclusione sulla Moratti, vediamo cosa succede nel complesso della partita delle amministrative. Il Pd deve capire se guardare a noi o a M5s, questo è il punto".

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