L’esponente della nota famiglia circense si è spento ieri sera a Milano. Nel 1995 entrò nel Guinness dei Primati per aver guidato un tir inclinato su tre ruote
È morto ieri sera a Milano a 76 anni Holer Togni, esponente della nota famiglia circense e stuntman di acrobazione su quattro ruote. Nel 1995 entrò nel Guinness dei Primati per aver guidato un tir inclinato su tre ruote. Proprio per le sue capacità di stuntman, fu chiamato più volte a esibirsi nel mondo del cinema e della tv.
Chi era Holer Togni
Nato nel 1946 nella celebre famiglia circense, dopo il classico percorso di trapezista e cavallerizzo nei primi anni '70 Holer lascia il circo e diffonde in Italia la novità assoluta degli spettacoli con automobili. Crea nel 1971 lo show itinerante "Stunt Cars", che girerà la penisola e l'Europa per oltre tre decenni, attirando fino ad un milione di spettatori all'anno, dai grandi stadi all'autodromo di Monza, e riproducendo dal vivo le spericolate imprese possibili solo al cinema. Holer Togni, dotato di carisma e comunicativa, diventa rapidamente lo stuntman più famoso d'Italia, e uno dei più temerari al mondo, chiamato con frequenza dal mondo del cinema e della tv, e formando numerosi allievi. Icona popolare, i suoi show riempiono gli stadi e diventano il momento più atteso di grandi appuntamenti come il Motor Show di Bologna. In uno dei suoi spettacoli coinvolse perfino Gianni Agnelli in un'evoluzione a bordo di una Fiat 131 convincendo l'imprenditore a diventare sponsor dei suoi show. Oltre all'attività artistica, fu importante il suo ruolo a fianco al fratello Divier nella diffusione italiana dei teatri tenda, in particolare con la creazione del Palatrussardi di Milano.
La figlia: “Era un animale da palco”
Di piloti bravi ce ne sono tanti, ma "mio padre aveva qualcosa di più, era un animale da palco", così la figlia Ledya ricorda papà Holer Togni. "Mio padre - dice - vuole essere ricordato per quello che ha fatto, ha continuato a lavorare fino all'ultimo perché era un uomo di spettacolo, ce l'aveva nel sangue. Ci sono pochi personaggi come lui, forse solo zio Darix, il domatore di tigri: loro erano i più carismatici della famiglia". Oltre al carisma, "mio padre era avanti in tutto, fu il primo a introdurre il pc nel circo, era molto curioso e aveva un grande talento con auto e camion". A livello personale, invece, "mio padre mi ha insegnato a vivere: oggi posso parlare e trovarmi di fronte a chiunque senza paura, perché so di cosa parlo. Stare con lui è stata una grande lezione di vita, papà mancherà tanto perché è tanta roba".
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