Morte Boiocchi: disposta l'autopsia, Digos indaga su tifosi costretti a lasciare la Curva
Lombardia"FC Internazionale Milano condanna con fermezza qualsiasi episodio di coercizione avvenuto sabato sera al secondo anello verde dello stadio di San Siro", spiega il club in una nota. Intanto, gli investigatori sono al lavoro sui filmati delle telecamere dello stadio Meazza per ricostruire cos’è accaduto durante la ritirata ordinata dai capi ultrà nerazzurri. Il pubblico Ministero ha disposto l'autopsia sul corpo di Boiocchi
Gli investigatori della Digos milanese sono al lavoro sui filmati delle telecamere dello stadio Meazza per ricostruire cos’è accaduto davvero durante la ritirata dagli spalti della Curva Nord ordinata dai capi ultrà nerazzurri in seguito all’uccisione di Vittorio Boiocchi. La notizia è riportata dal Corriere della Sera.
La situazione allo stadio
Il quotidiano descrive la scena allo stadio: attimi concitati con migliaia di persone che si spostano verso le uscite, un esodo disordinato, caotico, dove la calca ai varchi, gli spintoni, le urla si mischiano. In quel momento però nessuno dei funzionari della questura impegnati in ordine pubblico nota aggressioni o attacchi ai tifosi. La priorità è “gestire” l’uscita dei tifosi e il loro sostare, per il resto della partita, all’esterno dei cancelli. Quando via social iniziano a rimbalzare racconti di aggressioni, il match è ormai concluso. Da via Fatebenefratelli viene inoltre fatto notare che non sono uscite ottomila persone dalla curva, anche perché gli spalti del secondo anello verde nei settori laterali sono rimasti occupati. Sulle prime si temeva che i tifosi volessero poi muoversi in corteo verso il pronto soccorso del San Carlo dove è spirato Boiocchi. Ma alla fine in ospedale si sono presentati solo alcuni membri del direttivo.
L'Inter: “Condanniamo episodio di coercizione in Curva”
"FC Internazionale Milano condanna con fermezza qualsiasi episodio di coercizione avvenuto sabato sera al secondo anello verde dello stadio di San Siro", spiega l'Inter in una nota dopo quanto avvenuto sabato al Meazza, con i tifosi obbligati dagli ultrà a lasciare, anche con la forza, la Curva in segno di lutto per Boiocchi. L'Inter esprime poi "totale solidarietà" ai tifosi e ribadisce la "totale collaborazione" con le forze di polizia. Il Club, "che in ogni sede lotta contro ogni tipo di violenza - prosegue la nota - ribadisce i valori essenziali di fratellanza, inclusione e antidiscriminazione ed esprime la sua totale solidarietà nei confronti di quei tifosi che sono stati costretti a rinunciare a ciò che tengono di più: l'amore e la passione per l'Inter". La società, "che ogni anno si adopera per rafforzare il presidio di sicurezza e di sorveglianza all'interno dello stadio" ribadisce inoltre "la sua totale collaborazione con le forze dell'ordine per assicurare la tutela dei diritti dei propri tifosi".
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Le indagini
A tarda ora da via Fatebenefratelli tutti i funzionari e ai dirigenti sono invitati a verificare eventuali episodi di violenza. La stessa cosa avviene domenica mattina, con un supplemento di verifiche che ancora una volta, secondo quanto trapela, dà “esito negativo”. La stessa richiesta viene fatta al 118, ai pronto soccorso, alla centrale che gestisce la sicurezza del Meazza, ma non spunta nulla. Da domenica mattina gli inquirenti della Digos e della scientifica stanno passando al setaccio tutti i filmati dello stadio che riprendono il secondo anello verde, quello degli ultrà della Curva Nord.
Le possibili tappe dell’inchiesta
Né in questura né in procura al momento risultano denunce o esposti. L’inchiesta, almeno conoscitiva, è comunque partita. Gli inquirenti diretti dal questore Giuseppe Petronzi, in caso di fatti di violenza accertati, potrebbero far scattare la doppia strada della denuncia in procura (per violenza privata o lesioni, dove se ne fossero verificate) e del procedimento amministrativo del Divieto d’accesso allo stadio. Necessario però che ci siano stati atti di violenza verso le persone o le cose, o comunque di intemperanza rispetto alle regole del comportamento allo stadio.
I leader della Curva ascoltati in Questura
Dopo l'interrogatorio, nelle ore immediatamente successive al delitto, dell'attuale leader della curva nerazzurra Andrea Beretta, nelle scorse ore sono stati convocati in Questura altri noti esponenti della curva interista, tra cui Nino Ciccarelli, leader dei Viking già arrestato nel 2019 per gli scontri prima di Inter-Napoli in cui è rimasto ucciso Daniele Belardinelli. Ascoltato anche l'amico che l'altra sera ha accompagnato Boiocchi in moto a casa: l'uomo ha spiegato di non aver visto nulla.
Disposta l'autopsia sul corpo di Boiocchi
Il pubblico ministero intanto ha disposto l'autopsia sul corpo Vittorio Boiocchi, al momento gli investigatori stanno analizzando anche le poche telecamere della zona in cui è avvenuto l'omicidio e hanno ascoltato una decina di persone, tra cui i familiari e l'amico di Boiocchi che l'altra sera lo ha accompagnato in moto a casa: l'uomo avrebbe spiegato di non aver visto nulla. Gli altri testimoni che si trovavano in via Zanzottera, da quanto si è saputo, avrebbero visto poco della scena dell'assassinio. Il capo ultrà, che era sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale, è stato ferito a morte da due dei cinque colpi esplosi da una semiautomatica calibro 9X21, uno al fianco e l'altro al collo
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