Sequestrati 344mila euro all'ex senatore Paolo Romani

Lombardia

Il politico è indagato dalla Procura di Monza per peculato. Il provvedimento cautelate ha interessato somme giacenti su conti correnti in due istituti di credito e un immobile a Cusano Milanino. Secondo gli accertamenti, quando era a capo del Gruppo Parlamentare di Forza Italia, avrebbe sottratto illecitamente dai conti del partito guidato da Silvio Berlusconi la cifra equivalente a quella sequestrata con la presunta complicità dell'amico imprenditore Domenico Pedico, anche lui indagato

ascolta articolo

Tutte le notizie di oggi 10 ottobre

 

Il nucleo speciale di Polizia valutaria della guardia di finanza di Milano ha eseguito un sequestro preventivo fino a circa 344mila euro nei confronti dell'ex senatore di Italia al Centro, Paolo Romani, indagato dalla Procura di Monza per peculato. Il provvedimento cautelate, emesso dal gip lo scorso 6 ottobre, è stato eseguito oggi ed ha interessato somme giacenti su conti correnti in due istituti di credito e un immobile a Cusano Milanino. Secondo gli accertamenti finora svolti Romani, quando era a capo del Gruppo Parlamentare di Forza Italia, avrebbe sottratto illecitamente dai conti del partito guidato da Silvio Berlusconi la cifra equivalente a quella sequestrata con la presunta complicità dell'amico imprenditore Domenico Pedico, pure lui indagato. A dare notizia del sequestro preventivo "fino alla concorrenza di 344.348, 31" è stato oggi, con una nota, il Procuratore della Repubblica di Monza Claudio Gittardi che coordina l'indagine assieme al pm Franca Macchia.

L'inchiesta su Romani

L'indagine, partita da alcune segnalazioni per operazioni sospette sui conti di FI, ha riscontrato come il senatore, tra il 2013 e il 2018, "avendo la disponibilità di somme di denaro giacenti" sul conto del partito presso una banca di "Palazzo Madama e intestato al gruppo Forza Italia e con delega a suo favore", riporta il capo di imputazione, "si appropriava dell'importo complessivo di 83mila euro", tramite tre assegni emessi a sua firma "e a sé intestati", per poi depositarli sul proprio conto corrente, in una filiale di Cinisello Balsamo (Milano). I finanziari del Nucleo Speciali di Polizia Valutaria hanno ricostruito altre due operazioni analoghe. La prima per oltre 180 mila euro prima transitati sul conto di Pedico, e su quello della 'CarontGraft D&K srl', società in liquidazione, sempre riferibile all'imprenditore. La somma, è l'ipotesi, sarebbe poi stata dirottata dallo stesso Pedico sui suoi conti personali e, infine, restituita a Romani, tramite altri assegni bancari. Il senatore avrebbe inoltre utilizzato 95 mila euro circa per spese personali e per il pagamento di prestazioni o professionisti non conformi al regolamento del Senato della Repubblica. L'attuale senatore di 'Italia al Centro', in una memoria depositata in Procura in occasione del suo interrogatorio, aveva spiegato i movimenti con la sua "assoluta buonafede", per aver dovuto anticipare spese a seguito del Patto del Nazareno, del 2013.

Milano: I più letti