Bimba morta in casa a Milano, la madre dal carcere ribadisce: “Non le ho dato gocce di En”
LombardiaAlessia Pifferi questa mattina ha incontrato i suoi avvocati. Secondo quanto riferito dai legali, la donna, secondo loro "sotto choc", ha detto che le "manca" la figlia e ha chiesto informazioni sul funerale. Proprio oggi la Procura ha rilasciato il nulla osta alla sepoltura della piccola Diana e il Comune si è offerto di pagare le spese delle esequie
"Non ho mai dato quelle gocce a mia figlia", ha ribadito ai suoi difensori Alessia Pifferi, la 36enne accusata di aver ucciso la figlia di un anno e mezzo per averla lasciata da sola a casa per sei giorni fino a farla morire di stenti. Intanto, la Procura ha dato il nulla osta per la sepoltura della piccola Diana.
La boccetta di tranquillante trovata in casa
La donna che stamane ha avuto un colloquio in carcere con i suoi nuovi avvocati Luca D'Auria e Solange Marchignoli, come è stato riferito, ha ripetuto quanto già messo a verbale davanti a inquirenti e investigatori che la boccetta di En, un potente tranquillante, era in cucina lontano dalla portata della bimba. E che sia lei stessa sia la bimba mai hanno preso quel farmaco. Come hanno spiegato i due legali, la donna secondo loro "sotto choc", ha detto che le "manca" la figlia e ha chiesto informazioni sul suo funerale. Inoltre, riferisce sempre la difesa, ha affermato che si sente "sola" e che nemmeno sua madre l'aiuta e né si fa sentire. I due legali hanno fatto sapere che nomineranno un consulente sia per valutare gli esiti dell'autopsia sia per gli accertamenti irripetibili, in programma il primo agosto, sul flacone di En, sul beccuccio del biberon e sul latte rimasto dentro, sugli indumenti della bimba e su un asciugamano blu sequestrati. Uno dei punti nodali da verificare è l'ipotesi che la piccina possa essere stata stordita con l'ansiolitico.
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Il Comune di Milano si è offerto di pagare i funerali
La Procura di Milano ha dato il nulla osta alla sepoltura di Diana, l'atto, successivo all'autopsia che si è svolta ieri, consente di fissare le esequie e il Comune di Milano si è offerto di pagare le spese dei funerali della bambina. Alla cerimonia dovrebbe essere presente anche il sindaco Giuseppe Sala, compatibilmente con gli impegni della sua agenda. Lo fa sapere il Comune.
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Gli accertamenti in corso
Intanto, per il primo agosto sono stati fissati gli accertamenti irripetibili sul contenuto del flaconcino di 'En' ritrovato nell'appartamento di via Parea, per verificare se contenesse benzodiazepine, e sul latte rimasto nel biberon ritrovato vicino a Diana per appurare se vi siano tracce del potente tranquillante, che la madre potrebbe averle fatto assumere. E per verificare, inoltre, se vi sia o meno il Dna della bimba sul beccuccio del biberon. Gli esiti completi degli esami autoptici, invece, che comprendono anche gli esami tossicologici per accertare se la piccola abbia assunto le benzodiazepine,dovrebbero essere a disposizione degli inquirenti nel giro di 60 giorni. Le indagini sono condotte dalla Squadra mobile, coordinate dal pm Francesco De Tommasi.
Gli investigatori, tra le varie testimonianze raccolte, hanno anche sentito l'uomo che avrebbe frequentato Pifferi tra marzo e aprile scorsi ("non ricordo il suo nome", aveva detto lei) e lui ha riferito, in linea con la versione della donna, di aver lasciato lui quella boccetta di En in casa della 37enne.