In occasione del centenario della nascita di Giorgio Strehler, appuntamento con la performance teatrale “Hey Savi! Parola di statua”, seguita dal talk dal titolo “Il cannocchiale teatrale” nella suggestiva cornice dei Chiostri del Museo
Lunedì 30 maggio il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci si unisce alle celebrazioni del centenario della nascita di Giorgio Strehler nell’ambito del ciclo di incontri “Strehler” città aperta, proponendo uno speciale evento aperto al pubblico tra arte, scienza e drammaturgia. L’appuntamento, realizzato dal Piccolo Teatro di Milano in collaborazione con il Museo, prevede la performance teatrale “Hey Savi! Parola di statua”, seguita dal talk dal titolo “Il cannocchiale teatrale”. Entrambi i momenti si terranno nella suggestiva cornice dei Chiostri del Museo, alla silenziosa presenza de I Sette Savi di Fausto Melotti. L’evento è aperto al pubblico con ingresso libero, prenotando direttamente dal sito web del Museo.
Il programma
Alle 18.30 andrà in scena "Hey Savi! Parola di statua", restituzione finale del laboratorio di scrittura teatrale ispirato a una delle opere iconiche del Novecento milanese, I Sette Savi. Protagonisti della performance gli studenti del Liceo Classico Carducci di Milano. Sotto la supervisione di un attore-formatore e di un giovane drammaturgo, gli studenti hanno esplorato le connessioni tra scienza e cultura, riflettendo sul valore simbolico dell’arte e del suo essere ponte tra identità culturali solo apparentemente distanti, culminando la loro riflessione nella stesura di una drammaturgia collettiva e alla sua “messa in voce”. La recente collocazione de I Sette Savi nel primo chiostro dell’ex monastero olivetano che ospita la sede del Museo, riflette l’identità e la missione dell’Istituzione dalle origini e l’apertura alla contaminazione tra arte, scienza e tecnica, in nome di una visione unitaria di cultura.
Alle 19.30, a seguire, si terrà il dialogo "Il cannocchiale teatrale", per approfondire il complesso rapporto che lega scienza e società civile e il ruolo fondamentale che gioca - oggi più che mai - quella mediazione culturale affidata non solo ai settori della comunicazione e della divulgazione scientifica, ma anche alla capacità rappresentativa e immaginifica dell’arte e del teatro. In questo incontro, a partire da due regie strehleriane di argomento “scientifico” come "Vita di Galileo" di Bertolt Brecht e "Sul caso di J. Robert Oppenheimer" di Heinar Kipphardt, si rifletterà su come l’alleanza tra scienza e drammaturgia abbia saputo restituire al grande pubblico le storie ma anche i temi e le problematiche del mondo scientifico, illuminandone i risvolti meno noti e traghettando i suoi protagonisti in un immaginario condiviso. Interverranno Massimo Bucciantini, docente di Storia della scienza all'Università di Siena, e Marco Castellari, Docente di Lingue, Letterature e Culture Germaniche all’Università degli Studi di Milano.
Le dichiarazioni
“È con piacere che il Museo si unisce alle celebrazioni per il centenario di Giorgio Strehler e ospita per l’occasione la performance teatrale dei ragazzi del Liceo Carducci dedicata all’opera I Sette Savi di Fausto Melotti, collocata nel giardino di uno dei nostri chiostri. Il nostro obiettivo come Museo è quello di essere un luogo di costante apertura verso i giovani e verso la città di Milano, generando situazioni e opportunità e prevedendo strumenti che favoriscano il dialogo tra le varie istituzioni, i poli culturali e la scuola, nel nome dell’unicità della cultura”, commenta Fiorenzo Galli, direttore generale del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia. “Esprimo il mio ringraziamento per la formula così bella con cui il Museo ha consentito al liceo Carducci di avere ancora con sé, fra i suoi studenti, i Sette Savi in un modo così significativo, forse per la prima volta. La contaminazione e l’innovazione sono la chiave del fare scuola che cerchiamo nel nostro liceo, unico per l’uso della metodologia performativa all’interno delle discipline, non solo letterarie”, le parole invece di Andrea Di Mario, preside del Liceo Carducci.