Caso camici, il gup: da Fontana e altri nessun inganno

Lombardia
©Ansa

Lo scrive il gup di Milano, Chiara Valori, nelle motivazioni della sentenza con cui ha prosciolto, il 13 maggio, "perché il fatto non sussiste"

ascolta articolo

La "trasformazione" da fornitura a donazione "si è realizzata con una novazione contrattuale che è stata operata in chiaro, portata a conoscenza delle parti, non simulata ma espressamente dichiarata" e non ci fu dunque alcun "inganno". Lo scrive il gup di Milano, Chiara Valori, nelle motivazioni della sentenza con cui ha prosciolto, il 13 maggio, "perché il fatto non sussiste", il governatore lombardo Attilio Fontana, difeso dai legali Jacopo Pensa e Federico Papa, il cognato Andrea Dini, difeso dagli avvocati Giuseppe Iannaccone e Caterina Fatta, e altri tre dall'accusa di frode in pubbliche forniture per il cosiddetto "caso camici". "Non vi è dubbio che i 25mila" pezzi "non consegnati costituissero beni necessari al servizio sanitario regionale, ancorché, alla data del 20 maggio 2020, il bisogno non fosse più così impellente come nelle prime settimane dell'emergenza", come scrive il gup. Il giudice, non solo scrive in un lungo 'capitolo' delle motivazioni che la tesi accusatoria sulla presunta frode "non convince", ma valuta anche se il fatto potesse rientrare nel reato di inadempimento di contratti di pubbliche forniture, ma anche su questo chiarisce che non ci sono elementi. Quando la fornitura si è trasformata in donazione, infatti, è stato predisposto col consenso di tutte le parti "un nuovo contratto, sostitutivo del precedente, proposto per spirito di liberalità in favore dell'ente territoriale" in considerazione "delle condizioni di particolare difficoltà in cui si trovava la Lombardia nella prima fase dell'emergenza pandemica". Che la "ragione ultima - spiega il gup - fosse in realtà diversa dalla munificenza", ossia che si era creata una situazione di "imbarazzo" per Fontana, "è questione che attiene ai motivi del contratto e non incide sulla causa, che rimane quella di liberalità per Dama e di evidente risparmio per Aria".

I legali di Fontana: "Felici perché escluso ogni reato"

"Siamo felici che il giudice abbia ripreso tutte le argomentazioni difensive, escludendo la fattispecie di reato contestata ed ogni altra ipotizzabile". Così i legali Jacopo Pensa e Federico Papa, che assistono il governatore lombardo Attilio Fontana.

Il legale di Andrea Dini: "Riconosciuto suo atto generosità"

"Sono ampiamente soddisfatto dalla sentenza, da cui traspare un'intensa attività di studio. Il provvedimento è ben motivato e ricostruisce scrupolosamente i fatti, riconoscendo la piena trasparenza dell'operato di Andrea Dini e del suo atto di generosità nei confronti della Regione". Così l'avvocato Giuseppe Iannaccone, che ha difeso Andrea Dini.

Milano: I più letti