Proiettile inviato a Pregliasco, il virologo: "Minacce a me e alla mia famiglia"

Lombardia

La busta è stata consegnata nella sede dell'Università degli Studi di Milano dove Pregliasco insegna. Sull'episodio, avvenuto il 3 marzo, la Procura di Milano ha aperto un'inchiesta con l'accusa di minacce aggravate e di detenzione di munizione

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"Mi hanno scritto nella busta che il proiettile è piccolo perché vogliono spararmi per ferire gravemente, così la sofferenza si prolunga". Lo ha affermato a Rai Radio1 il presidente Anpas e virologo della 'Statale' di Milano Fabrizio Pregliasco, raccontando di aver ricevuto un proiettile in una busta indirizzata a lui e alla sua famiglia alla sede dell'Università statale di Milano. Sull'episodio, avvenuto il 3 marzo, la Procura di Milano ha aperto un'inchiesta con l'accusa di minacce aggravate e di detenzione di munizione. L''accusa' rivolta al virologo è di promuovere la vaccinazione anti Covid (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI IN ITALIA E NEL MONDO - I DATI DEI VACCINI IN ITALIA) sui bambini.

Il racconto di Pregliasco

"Giovedì scorso al mio laboratorio alla Statale mi è arrivato un proiettile in busta, vogliono spararmi, alle gambe, a me e alla mia famiglia, perché promuovo la vaccinazione per i bambini - ha spiegato il virologo -. Io ho denunciato tutto, ovviamente, ma è surreale che in un momento come questo ci sia tutta questa acredine". Alla domanda sull'assegnazione della scorta Pregliasco ha risposto che per ora non gli è stata assegnata: "Ad oggi ancora no, so che il procuratore sta lavorando sul caso, vediamo. Questo episodio mi ha intristito molto, non me lo aspettavo dopo tutto il lavoro di prevenzione che ho cercato di fare".

Le indagini

L'inchiesta è coordinata dal capo del pool dell'antiterrorismo milanese Alberto Nobili, che ha delegato alla Digos di Milano gli accertamenti. Tra gli elementi che verranno analizzati, le tracce di dna e le impronte sulla lettera e il proiettile. Come ha raccontato lo stesso Pregliasco, i suoi collaboratori avrebbero aperto la missiva con i guanti, preservando così la possibilità di effettuare un'analisi efficace delle tracce biologiche.

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