La manifestazione ha preso il via da largo Cairoli. Prima di partire i ragazzi hanno srotolato uno striscione sulla statua al centro della piazza chiedendo di abolire l'alternanza scuola-lavoro e spiegando che "l'alternanza è solo sfruttamento”
Come annunciato, questa mattina gli studenti sono scesi di nuovo in piazza a Milano per protestare contro l’alternanza scuola-lavoro, dopo le morti di Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci avvenute proprio durante lo stage. "Non si può morire di scuola”, si legge su uno degli striscioni posti in apertura del corteo, che ha preso il via da largo Cairoli per dirigersi verso il centro e chiudersi in piazza Fontana. Prima di partire i ragazzi hanno srotolato uno striscione sulla statua al centro della piazza chiedendo di abolire l'alternanza scuola-lavoro e spiegando che "l'alternanza è solo sfruttamento". Per la manifestazione alcune linee di tram e autobus - rende noto Atm - sono state deviate.
Fumogeni in piazza Affari
Gli studenti chiedono le dimissioni del ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi. In piazza Affari hanno acceso fumogeni e srotolato uno striscione con scritto 'recovery school', alzando il dito medio verso la Borsa, come il dito di Cattelan, poi hanno affisso cartelli sulla sede di Unicredit, accusata di investire in armi e inquinare. Poco prima in piazza Cordusio - in tuta bianca verniciata di rosso, occhiali e mascherina - avevano scritto 'make school not war ' su una staccionata.
Il corteo si è concluso senza incidenti in piazza Fontana, con lungo il percorso slogan e azioni simboliche contro l'alternanza scuola-lavoro, la guerra e la bocciatura dei referendum sull'eutanasia e la liberalizzazione delle droghe leggere. Davanti all'arcivescovado hanno scritto su uno striscione - fatto con il domopak tra due pali - 'eutanasia legale-cannabis legale. Fuori la Chiesa dalle nostre vite'. Poco prima, in via Albricci all'angolo con via Pantano, dove c'è la sede di Assolombarda, hanno scritto per terra con la vernice 'stop Pcto' e lanciato un fumogeno oltre le transenne.