Alternanza scuola-lavoro, gli studenti tornano in piazza: manifestazioni in oltre 40 città
Da Milano a Roma, sono stati organizzati presidi e cortei. Gli studenti hanno protestato soprattutto contro le modalità con cui vengono svolti alcuni stage. Tra le richieste anche l'eliminazione di questo programma, le dimissioni del ministro dell'Istruzione Bianchi e più visione. Tensioni a Torino tra manifestanti e forze dell'ordine, 7 agenti feriti
Il 18 febbraio i giovani sono tornati a protestare con alcune manifestazioni studentesche in oltre 40 città italiane. Al centro della protesta ci sono soprattutto l’alternanza scuola-lavoro e, più genericamente, tutte le situazioni in cui gli studenti iniziano a lavorare come parte del loro progetto formativo. Tensioni a Torino dove sono rimasti feriti 7 agenti durante gli scontri con i manifestanti che hanno tentato di irrompere in Confindustria
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Da Torino a Napoli, sono stati organizzati vari presidi e cortei che seguono quelli del 28 gennaio. Allora le proteste erano legate soprattutto alla morte di Lorenzo Parelli, un 18enne rimasto ucciso mentre stava svolgendo un apprendistato previsto dal suo corso di studi in un Centro di Formazione Professionale
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Della sicurezza degli alunni si è tornato a parlare anche negli ultimi giorni per via di un altro decesso: quello di Giuseppe Lenoci, un 16enne morto in un incidente stradale nel Fermano. In quel momento, il ragazzo era a bordo del furgone di una ditta di termo-idraulica presso cui stava facendo uno stage
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"Non si può morire di scuola-lavoro - ha ribadito Simon Vial, responsabile scuola del Fronte della Gioventù Comunista (Fgc) - Diciamo no a una scuola che insegna ai giovani che è normale lavorare gratis, senza diritti e sicurezza. Così non si combatte la disoccupazione, si formano nuovi schiavi". Alcune organizzazioni hanno chiesto le dimissioni del Ministro dell'Istruzione Bianchi (in foto) e di quella dell'Interno Lamorgese
Gli studenti vogliono essere più tutelati, ma dietro alla scelta di protestare ci sono anche altre motivazioni. "Scendiamo in piazza perché non possiamo più accettare la mancanza di dialogo e la totale assenza di una visione sul futuro dell'istruzione", hanno detto i rappresentanti di istituto delle scuole di Torino. "Non accettiamo che la maturità cambi a metà di ogni anno. Vogliamo un luogo di costante dialogo e confronto con le istituzioni per ripensare completamente la scuola del futuro, a partire dalle innumerevoli criticità del sistema”
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A Torino, un migliaio di studenti si è radunato in piazza XVIII Dicembre, punto di partenza del corteo. "Se non cambierà lotta dura sarà" è lo slogan scandito dai giovani. "Noi vogliamo e pretendiamo che le istituzioni non possano accanirsi contro gli studenti con la repressione - ha detto una dei portavoce - andiamo avanti e non faremo un passo indietro fino a quando non ci dimostreranno che gli impegni presi saranno rispettati"
Nel capoluogo piemontese gli studenti hanno bruciato fogli con il simbolo di Confindustria. Durante la protesta, alcuni manifestanti hanno lanciato uova di vernice contro la palazzina di via Vela, sede della confederazione, e ci sono stati momenti di tensione tra i giovani e le forze dell'ordine
Sempre a Torino, alcuni giovani hanno forzato il cancello di ingresso e hanno tentato di entrare negli uffici, ma sono stati respinti con alcuni colpi di manganello. La Questura ha reso noto che sette agenti sono rimasti feriti mentre impedivano a un gruppo di studenti di fare irruzione nella sede di Confindustria
Si è trattato di sei carabinieri, tra cui un ufficiale, e un funzionario di polizia. Armati di pietre e bastoni, i manifestanti si sono staccati dal corteo e hanno forzato il cancello della palazzina di via Vela, sede dell'Unione Industriali
Nel capoluogo lombardo, gli studenti si sono dati appuntamento alle 9.30 a largo Cairoli. Molti cartelli recitavano "Stop alternanza". In un altro si leggeva: "Cari prof, domandatevi come stiamo. Spoiler: tanti di noi male". Il corteo è poi passato per il centro della città, in alcuni casi bloccando il traffico, per chiudersi in piazza Fontana. Per l’occasione alcune linee di tram e autobus - ha reso noto Atm - sono state deviate
A Roma è partito da Piazza Vittorio il corteo degli studenti appartenenti al movimento della Lupa. "Stiamo chiedendo l'abolizione immediata dell'alternanza scuola lavoro. In meno di un mese due morti, prima Lorenzo a Udine e l'altro giorno Giuseppe. Oggi più che mai l'alternanza va abolita", ha detto in piazza Tommaso, esponente del Movimento
"In secondo luogo vogliamo il ritiro immediato di questa proposta di esame di maturità - ha continuato Tommaso - perché non tiene conto di questa profonda crisi psicologica e pedagogica che stiamo vivendo". Anche nella Capital si chiedono infine "le dimissioni immediate del ministro Bianchi"
A Napoli tre studenti si sono versati addosso vernice rossa e hanno esposto uno striscione con le scritte 'C'at accise' ('Ci avete ucciso', ndr) e 'Le vostre mani sono sporche del nostro sangue' durante un flash mob davanti alla sede regionale del Pd. "Siamo qui perché il Pd, autore della legge sulla 'Buona scuola' ha le mani sporche del sangue dei due ragazzi, Lorenzo e Giuseppe", hanno detto i portavoce della iniziativa. Un altro corteo è partito da piazza Garibaldi ed è diretto alla sede dell'Ufficio scolastico regionale
A Cosenza ragazzi e ragazze sono scesi in piazza contro “la scuola dei padroni” e tutti i tipi di abuso, comprese le presunte molestie ai danni delle studentesse del Valentini-Majorana su cui è stato aperto un fascicolo
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In alcuni casi, agli studenti delle superiori si sono aggiunti anche quelli universitari. “Scendiamo in piazza, insieme alle scuole, per rivendicare ciò che ci spetta: istruzione e ricerca libere dagli interessi privati e stage pagati. Prendiamoci ciò che ci spetta!"
“I posti di lavoro non sono sicuri; l'alternanza scuola-lavoro e i percorsi duali di formazione conducono gli studenti troppo presto in un mondo del lavoro fatto di sfruttamento, precarietà e insicurezza", è il contenuto in una nota diffusa da alcuni studenti di Palermo. (Nella foto: Torino)
"Di questa scuola che uccide e non ci ascolta non ne possiamo più”. Gli studenti sono partiti da piazza Verdi, per raggiungere piazza indipendenza, per incontrare l'assessore regionale alla formazione, Roberto Lagalla. (Nella foto: Torino)
A Bari gli studenti hanno sollevato cartelli con le scritte "La vostra scuola uccide", "Alternanza maturità repressione. La scuola ha bisogno di una rivoluzione”, "Di scuola-lavoro non si può morire". Altri striscioni hanno ricordato Giuseppe e Lorenzo, i due ragazzi morti. (Nella foto: Torino)
Manifestazioni anche a Napoli, dove il corteo è stato preceduto dalle forze dell’ordine. Più di 300 manifestanti, invece, hanno sfilando per le vie del centro di Firenze, mentre sono stati oltre 500 gli studenti di alcuni istituti superiori e licei di Livorno che sono scesi in piazza. Proteste in varie città come Fermo e Salerno (Nella foto: Roma)