Secondo gli inquirenti "Gesualdi, in qualità di candidato sindaco alle amministrative nel giugno 2017, accettava la promessa da Emanuele De Castro", condannato per mafia nel 2013 e nel 2020 e oggi collaboratore di Giustizia, effettuata per il tramite di due persone, di procurargli voti in cambio della disponibilità a soddisfare esigenze o interessi dell'associazione mafiosa, condizione che, secondo la magistratura, "si è effettivamente verificata" in due occasioni
La Direzione Distrettuale Antimafia di Milano ha depositato oggi la chiusura indagini a carico di Filippo Gesualdi, sindaco di Ferno (Varese), accusato di scambio elettorale politico-mafioso (416Ter), a conclusione di un'indagine del Nucleo Investigativo dei carabinieri di Milano, coordinati dal Pm della Dda Alessandra Cerreti. Nel documento notificato all'indagato unitamente all'avviso di garanzia, l'Antimafia ha spiegato come "Gesualdi, in qualità di candidato sindaco alle amministrative nel Comune di Ferno, nel giugno 2017, accettava la promessa da Emanuele De Castro", condannato per mafia nel 2013 e nel 2020, oggi collaboratore di Giustizia, "effettuata per il tramite di Mario Curcio, suo uomo di fiducia, ed Enzo Misiano", di procurargli voti in cambio della disponibilità a soddisfare esigenze o interessi dell'associazione mafiosa", condizione che, secondo la magistratura, "si è effettivamente verificata" in due occasioni.
Le accuse delle Procura antimafia
Aiuti nell'acquisizione di terreni da destinare ad attività imprenditoriali della malavita, e il tentativo di far aggiudicare all'Ndrangheta di Lonate Pozzolo (Varese) la gestione dei campi sportivi di Ferno (Varese), in cambio di voti. Queste le accuse mosse dalla Dda di Milano al sindaco di Ferno e contenute nell'avviso contestuale di garanzia e chiusura indagini a suo carico e di Mario Curcio, ritenuto uomo di "fiducia" di Emanuele De Castro. "Prima ha chiesto, mo' chiediamo noi", ha detto De Castro intercettato mentre parla al telefono con un collaboratore, "prima che mi in….o e poi va a finire che lo devo venire a prendere a schiaffi sto sindaco". Nel documento che avvisa gli indagati della conclusione delle indagini preliminari, gli inquirenti scrivono che Gesualdi, "consapevole del controllo esercitato sul territorio di Ferno dalla locale della 'Ndrangheta di Legnano-Lonate Pozzolo", di cui Emanuele De Castro era esponente di spicco, "richiedeva a De Castro, per tramite di Mario Curcio ed Enzo Misiano, l'appoggio elettorale della Locale, vincendo le elezioni indette nel 2017, superando di due punti percentuali la concorrente".