La conduttrice tv è stata prosciolta con formula piena “perché il fatto non sussiste”
È stata assolta con formula piena, "perché il fatto non sussiste", la conduttrice tv Simona Ventura, difesa dai legali Jacopo Pensa e Federico Papa, imputata per una presunta evasione fiscale da circa 500mila euro. Lo ha deciso il giudice della seconda sezione penale di Milano, Sandro Saba, mentre la Procura aveva chiesto una condanna a 1 anno e 4 mesi.
Le accuse e l'assoluzione di Simona Ventura
Tra il 2012 e il 2015, in relazione ad alcuni contratti sui diritti di immagine Ventura, secondo l'ipotesi d'accusa, avrebbe fatto confluire parte dei suoi ricavi e addebitato parte dei suoi costi ad una società, Ventidue srl, mentre avrebbe dovuto computare tutto, sia entrate che uscite, nella sua dichiarazione dei redditi. Ventura si era sempre difesa, invece, anche in aula, spiegando di essersi "fidata" del lavoro dei suoi tributaristi e oggi la sentenza ha riconosciuto che non ci fu alcuna evasione fiscale. Per la difesa, come sempre chiarito dai suoi legali, a Ventura non poteva essere contestata alcuna evasione fiscale, perché da parte sua non c'era stato alcun dolo. Lei, avevano spiegato i difensori, "nulla ha a che fare con questa scelta fiscale operata dai professionisti".
"Sempre delegato a professionisti"
Al centro dell'indagine c'erano i compensi relativi ad alcuni contratti, siglati soprattutto con tv, sullo sfruttamento dei diritti di immagine. Contratti cosiddetti 'sdoppiati', molto comuni nel settore fino a qualche anno fa, con una porzione dei compensi pagata direttamente agli artisti e un'altra parte a società a loro riferibili. "Sono 34 anni che lavoro nel mondo dello spettacolo e non mi sono mai interessata di aspetti tributari", aveva spiegato la conduttrice in aula il 18 novembre 2020. "Ho sempre delegato a professionisti - aveva proseguito - e lo dico non per scaricare su di loro, ma perché avevo fiducia". Ha chiarito che a fine anni '90 aveva creato la Ventidue srl perché "era normale in questo mondo fare una società per i diritti di immagine, era importante averla perché poteva essere usata anche in altri settori e io ho seguito il consiglio dei professionisti, perché era la prassi". E aveva concluso davanti al giudice: "Mi trovo ad essere accusata di aver evaso il Fisco, lo trovo profondamente ingiusto, una cosa che anche per me è una vergogna e non ho nessuna colpa". Le motivazioni della sentenza tra 90 giorni.
L'avvocato: “Simona è sollevata”
Simona Ventura "è sollevata dopo l'assoluzione in un processo che durava da tre anni e la teneva sotto scacco" ed "era in ansia per quello che poteva succedere in caso di condanna", ha spiegato l'avvocato Pensa, che ha assistito, assieme al legale Papa, la conduttrice tv. "Ieri - ha aggiunto il difensore - è stato assolto anche Gigi D'Alessio da reati fiscali e si può dire, dunque, che gli artisti ora sono sulla cresta dell'onda in quanto a innocenza". "Lei mai avrebbe pensato di trovarsi di fronte alla giustizia penale - ha detto il legale - In aula ha proclamato la sua buona fede e non ha mai avuto alcuna percezione di aver commesso qualcosa di irregolare nei rapporti con il fisco. Il Tribunale ha capito come sono andate le cose".