Green pass, corteo a Milano: un arresto e 83 denunce

Lombardia
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Nel corso della manifestazione ci sono stati alcuni momenti di tensione generati da gruppetti di esponenti di estrema destra, alcuni dei quali hanno ripetutamente dato vita a "cori di stampo fascista" 

Un arresto e 83 denunce. Questo è il bilancio dei provvedimenti presi dalla questura di Milano per il corteo non autorizzato contro il Green pass che per il 14esimo sabato consecutivo ha creato forti disagi nel centro città alla circolazione di auto e mezzi pubblici. L'arrestato per resistenza a pubblico ufficiale è un cittadino egiziano di 22 anni, già colpito da ordine di allontanamento dal territorio nazionale e con numerosi precedenti a carico, che più volte ha tentato di forzare i presidi delle forze dell'ordine a difesa della Camera del Lavoro in corso di Porta Vittoria. Tra i denunciati anche un ex brigatista rosso e uno dei fondatori della Comunità militante dei Dodici Raggi, già sotto inchiesta per ricostituzione del partito fascista.

La situazione

Il giovane dopo aver fronteggiato gli agenti in piazza Cinque giornate è stato bloccato da personale della Digos e della squadra mobile in via Enrico Dandolo quando un gruppo ha cercato di raggiungere la sede della Cgil. Il 22enne, già condannato per reati comuni, aveva ricevuto un decreto di espulsione alcuni giorni fa in base al quale avrebbe dovuto lasciare il territorio nazionale. Dopo la protesta sono state denunciate a piede libero anche 74 persone per manifestazione non preavvisata, interruzione di pubblico ufficio e violenza privata. Di queste, un 29enne - cui è stato notificato un foglio di via obbligatorio di un anno - e un 48enne. Un uomo di 28 anni anche per oltraggio a corpo politico e una donna di 47 anni per travisamento. Sono state, inoltre, identificate altre 40 persone resesi responsabili di comportamenti insidiosi e violenti la cui posizione sarà approfondita per i provvedimenti del caso. 

Cori fascisti a corteo Milano: nove denunciati 

Non solo. Perché nel corso della manifestazione ci sono stati alcuni momenti di tensione generati da gruppetti di esponenti di estrema destra, alcuni dei quali hanno ripetutamente dato vita a "cori di stampo fascista" finendo per essere portati in Questura e denunciati anche per il reato specifico di "apologia del fascismo". Di questi 83, nove sono appartenenti a Do.Ra, la "Comunità Militante dei Dodici Raggi", un gruppo noto di matrice neofascista. Il questore ha messo nei loro confronti nove fogli di via obbligatorio (otto della durata di un anno e uno di sei mesi) dal Comune di Milano. Già nel 2017 un'inchiesta, coordinata dalla Procura di Busto Arsizio (Varese) con l'ipotesi di 'ricostituzione del partito fascista' e chiusa nel 2019 con decine di indagati, aveva acceso i riflettori su questa associazione culturale di estrema destra, infarcita di idee naziste e pagane, costituita dalla fusione di due storici gruppi, gli Ultras 7 Laghi e gli skinhead di Varese, che si stima radunino oltre 300 simpatizzanti. La sede di Caimate a Sumirago (Varese) era stata chiusa nel 2017. Tra le attività che hanno fatto parlare del gruppo sulle cronache l'aver organizzato una festa per il compleanno di Hitler e intimidazioni al giornalista Paolo Berizzi.

Denunciati un ex brigatista e uno dei fondatori di Do.Ra.

Tra i denunciati ci sono anche due personaggi che politicamente sono diametralmente opposti. Si tratta dell'ex brigatista rosso Paolo Ferrari, di 76 anni (scarcerato nel 2004) e di Alessandro Limido, di 42 anni, tra i fondatori e capo della Comunità militante dei Dodici Raggi, sotto inchiesta per ricostituzione del partito fascista. Il primo fa parte dei 74 identificati (tra cui anche alcuni anarchici e un paio di pregiudicati per reati comuni) che hanno cercato il confronto con la Polizia di Stato, e che sono stati denunciati per manifestazione non preavvisata, interruzione di pubblico ufficio e violenza privata. Limido, invece, secondo la Questura sarebbe stato al centro di episodi di tensione di matrice neofascista ed è stato denunciato per apologia del fascismo, manifestazione non preavvisata, interruzione di pubblico ufficio e violenza privata.

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